L’astensionismo (non ‘assenteismo’, come definito da Grillo) è un fenomeno ormai arrivato a definire le elezioni europee, che di tornata elettorale in tornata elettorale hanno visto ridursi la percentuale di elettori che si presentano alle urne. La partecipazione al voto, pari al 62,0% nelle prime elezioni dirette del Parlamento Europeo nel 1979, è scesa fino ad essere appena il 43,0% nel 2009.



Per questo motivo Grillo non sbaglia sicuramente nel dire che il partito più grosso nel 2009 è stato l’astensionismo. Per capire se le misure precise del fenomeno sono quelle citate dal leader del M5S andiamo sul database dell’Institute for Democracy and Electoral Assistance (Idea). Come è riportato nel foglio Excel che abbiamo tratto dai dati Idea, il numero di elettori registrati erano 386,5 milioni; quello di votanti 166,0 milioni: da qui si evince che gli astenuti sono circa 220 milioni. Grillo si dimostra precisissimo sugli astenuti, un po’ meno sugli aventi diritto: la dichiarazione è sostanzialmente vera e si guadagna un “C’eri quasi”.



Per i più curiosi riassumiamo nel grafico sottostante il (molto variabile) livello di partecipazione al voto negli allora 27 Stati membri dell’Ue.