In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (celebrata il 25 novembre per ricordare le sorelle Mirabal, attiviste politiche brutalmente assassinate nel 1960 durante la dittatura di Rafael Trujillo nella Repubblica Dominicana), Piero Fassino ricorda i numeri italiani e sottolinea che il femminicidio avviene specialmente nel contesto familiare.
Cos’è il femminicidio
Sebbene non esista una definizione unica per il termine, l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di omicidio intenzionale di donne in quanto tali, ma spiega che definizioni più ampie includono qualsiasi omicidio di donne o ragazze. L’Enciclopedia Treccani parla invece dell’uccisione di una donna in quanto tale.
Le statistiche
Ci affidiamo alle ultime statistiche del Ministero dell’Interno per vedere se quanto affermato dal sindaco di Torino è corretto, e apprendiamo che nel 2013 sono stati commessi 501 omicidi volontari, di cui 177 con vittime donne. Dei 177 femminicidi, 120 sono avvenuti in ambito familiare o affettivo, circa due terzi dei totale, proprio come dichiara Fassino. Si tratta di un fenomeno purtroppo in crescita, almeno stando ai dati: nel 2012 i femminicidi sono stati leggermente inferiori, 159, con la maggioranza (110) avvenuti in un contesto familiare.
Il verdetto
Fassino parla di 170 femminicidi all’anno: facendo la dovuta media di questi tristi numeri, scopriamo che dal 2008 al 2013 se ne sono contati circa 164 all’anno, con una media di 118 omicidi in ambito familiare. I numeri di Fassino sono quindi sufficientemente accurati.
Segnaliamo le recenti modifiche legislative avvenute in Italia nell’ambito della lotta alla violenza contro le donne, e nel frattempo assegniamo un “Vero” a Fassino.