In occasione della Festa della Donna la presidente della Camera si affida alla Costituzione per difendere il diritto alla rappresentanza delle donne Il tema è caro a Laura Boldrini e attualissimo visto che si inserisce nel contesto della nuova legge elettorale e la proposta – bocciata- di includere la parità di genere nelle liste bloccate.
Vediamo, quindi, se la Costituzione dice quanto citato da Laura Boldrini. Iniziamo dall’articolo 3, comma 1 che promuove l’eguaglianza dei cittadini, senza discriminazioni: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. L’articolo inoltre ricorda che è compito dello Stato “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ciò conferma il primo “Vero” per la Boldrini.
Il secondo articolo citato, il 51, comma 1, incluso nel Titolo IV della prima parte, e che regola i rapporti politici, stabilisce il principio di eguaglianza nell’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive, e richiama alla promozione delle pari opportunità tra uomini e donne: “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”.
Laura Boldrini allude ad un nesso causale tra la Costituzione e le quote rosa ma, nei fatti, non precisa i mezzi attraverso i quali promuovere le pari opportunità tra uomo e donna. Per essere precisi, aggiungiamo che spetterebbe ad un giurista sostenere che dai principi della Costituzione si possa dedurre che il parlamento debba avere il 50% di presenza femminile.
Sebbene la Costituzione non specifichi le modalità concrete e idonee a promuovere le pari opportunità (come, ad esempio, attraverso le discusse quote rosa), il rinvio puntuale e corretto di Laura Boldrini ai principi espressi dagli artt. 3 e 51 Cost. nonché i termini generici dalla stessa utilizzati per constatare che la Costituzione “ci spinge in questa direzione”, consentono di assegnarle un “Vero”.