Brunetta continua ad attaccare il Premier Renzi e stavolta l’obiettivo della dichiarazione è ricordare come la riforma del lavoro – più nota con il nome di “decreto Poletti” e primo passo del famoso Jobs Act – abbia avuto un iter piuttosto complicato, a dispetto di quanto, invece, lo stesso Premier aveva annunciato. Nella conferenza stampa in cui Renzi accetta con riserva l’incarico di formare il governo,infatti, il segretario del Pd promette una riforma del lavoro entro il mese di marzo (min. 02:35).
Il decreto legge in questione, come dice giustamente Brunetta, è stato presentato il 20 marzo dal governo, iniziando il suo iter alla Camera solamente 6 giorni dopo. Il viaggio per la conversione in legge è stato abbastanza contorto, e ha visto ben due diversi passaggi alla Camera, a causa di modifiche al testo durante la trattazione al Senato.
Il decreto in questione introduce varie novità, fra tutte l’allungamento da 12 a 36 mesi della durata del primo rapporto di lavoro per i contratti di lavoro a termine; semplificazioni per quanto riguarda il contratto di apprendistato e la smaterializzazione del Durc per provare a superare i tanti adempimenti burocratici a carico delle imprese.
Per quanto riguarda il ricorso alla fiducia, anche qui Brunetta non sbaglia. Nella sezione del sito della Camera dedicata alle mozioni di fiducia possiamo vedere tutte le volte che questo strumento è stato utilizzato dal governo. In totale sul provvedimento è stata posta tre volte la fiducia: due alla Camera e una al Senato. La prima volta il 23 aprile alla Camera (344 voti favorevoli e 184 contrari), la seconda volta il 7 maggio 2014 al Senato (158 voti favorevoli e 122 contrari), e infine il ritorno a Montecitorio il 13 maggio (333 voti favorevoli e 159 contrari).
La legge delega di cui parla Brunetta e di cui si sarebbero perse le tracce, è stata presentata il 3 aprile scorso. Effettivamente, dopo quasi quattro mesi, il testo sembra ancora al punto di partenza. L’ultimo aggiornamento sul sito del Senato risale al 18 giugno: qui si informa che il testo è “in corso di esame in commissione (proseguito in comitato ristretto)”.
Le intenzioni sul Jobs Act sono di lunga data, come dimostra questa intervista rilasciata dal Premier all’Espresso a marzo del 2013. Nel frattempo Brunetta guadagna un “Vero” dallo staff di Pagella Politica.