Elezioni in Tunisia: chi, cosa e perché?
In Tunisia si è votato per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Gli elettori si sono trovati a scegliere tra Béji Caïd Sebsi, leader del partito laico Nidaa Tounes, e il Presidente uscente Moncef Marzouki, sostenuto da buona parte dell’elettorato islamista. Dal primo turno, lo scorso 23 novembre, non era uscito nessun vincitore, rendendo così necessario il secondo turno del 21 dicembre. Si tratta della prima elezione presidenziale dopo la rivoluzione del 2011 e l’adozione di una nuova Costituzione a gennaio del 2014.
Com’è andata?
Grazie all’Isie (Instance supérieure indépendante pour les élections), l’organismo indipendente incaricato di organizzare le elezioni, è possibile scaricare i dati sulla partecipazione al secondo turno delle elezioni presidenziali.
Mentre i dati ufficiali scaricabili dal sito mostrano un tasso di partecipazione del 59%, l’ultima pubblicazione indica una partecipazione al secondo turno intorno al 60%, con 3.189.672 votanti su circa 5.300.000 persone registrate. La situazione è ancora in via di definizione, ma il dato del 50% appare comunque chiaramente superato. Per la sua transizione democratica la Tunisia è stata recentemente scelta dalla rivista The Economist come Paese dell’anno 2014.
Il verdetto
Formalmente non è la maggioranza dei tunisini ad aver votato, bensì la maggioranza degli aventi diritto (quest’ultimi sono circa la metà della popolazione complessiva). Perdoneremo questo piccolo errore al nuovo ministro degli Esteri Gentiloni: “Vero”.