Dal suo profilo Twitter, Gianni Cuperlo fa il punto sul fenomeno della corruzione nel contesto italiano, ma finisce per fare un po’ di confusione.



Partiamo con la legge Severino. Il titolo della normativa citata da Cuperlo è “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, si tratta della legge n. 190/2012. Esaminando i relativi dossier preparatori, è possibile ritrovare l’indagine cui Cuperlo sembra alludere nella sua dichiarazione. In particolare, l’art. 1 del disegno di legge citato, nell’istituire il piano nazionale anticorruzione, viene espressamente descritto come strumento indispensabile all’ottemperamento delle indicazioni già emesse dal Gruppo di Stati Contro la Corruzione (Greco), organismo istituito nell’ambito del Consiglio d’Europa, di cui l’Italia fa parte dal 2007. A fine 2009 il Greco aveva pubblicato il primo rapporto di valutazione sull’Italia ed aveva chiaramente evidenziato, tra l’altro, come la fattispecie penale della corruzione nel sistema legislativo italiano presentasse diversi limiti. Tale fonte va dunque annoverata tra quelle che promuovevano l’adozione dei recenti strumenti legislativi contro il fenomeno correttivo. Tuttavia, l’affermazione di Cuperlo non è del tutto corretta. Il Consiglio d’Europa, infatti, non è un’istituzione dell’Unione Europea (ne sono membri anche Paesi extra-Ue) e non va confuso con il Consiglio dell’Ue: pur collaborando tra loro, tali organizzazioni hanno finalità, istituzioni e metodi di lavoro diversi (sinteticamente riportate in questa nota informativa del sito del Consiglio dell’Ue).



Veniamo ora al secondo punto. In base a quanto si legge nel rapporto 2013 di Transparency International sulla corruzione percepita nel mondo, l’Italia è 69esima su 177 Paesi. Una posizione che di certo non ci onora ma che smentisce l’affermazione catastrofista di Cuperlo per cui saremmo il terzo Paese più corrotto al mondo. In realtà il neo presidente del Pd deve aver confuso il piano internazionale con quello europeo: in questa classifica l’Italia infatti è terz’ultima in Europa, a pari merito con la Romania e di qualche posizione sopra alla Bulgaria (77esima) e alla Grecia (80esima). I due piani, tuttavia, andrebbero sempre tenuti distinti, pena l’affermazione di dati fuorvianti e la descrizione di un contesto ancora più drammatico rispetto a quello già esistente.



Gianni Cuperlo, poco lucido in questa occasione, porta a casa un “Pinocchio andante”!