In onda a Porta a Porta, Giorgia Meloni affronta i temi più spinosi a livello italiano e europeo, dall’immigrazione alla libertà di circolazione nei Paesi dell’Ue.



Le origini



Più specificatamente, la giovane leader di Fratelli d’Italia fa luce su una legge tedesca che, se approvata, limiterà la permanenza dei cittadini comunitari disoccupati in Germania. La legge ha origine da un rapporto stilato da un Comitato di Stato stabilito a gennaio per affrontare i timori relativi all’effetto “shopping di sussidi” da parte di immigrati dell’Ue, che può incidere smisuratamente sul sistema di welfare tedesco. Le preoccupazioni – condivise anche da altri Paesi europei, Regno Unito in primis – possono essere ricollegate all’ulteriore apertura delle frontiere europee a Romania e Bulgaria, avvenuta proprio a gennaio di quest’anno. Anche la Corte Europea di Giustizia a Lussemburgo si è pronunciata sul tema “shopping di sussidi” su un caso tedesco: nella fattispecie la Corte ha deciso che i cittadini comunitari residenti in Germania, o in qualsiasi altro Paese Ue, non possono appellarsi alla direttiva europea sulla libertà di circolazione per giustificare la ricezione di sussidi statali in un Paese comunitario che non sia il loro.



Cosa dice la legge?



Le raccomandazioni del rapporto sono state riprese dall’esecutivo, che ha presentato una legge il 22 settembre per affrontare il tema. La proposta di legge modifica una norma del 2004 sulla libertà di circolazione in Europa (cambiata l’ultima volta nel 2013), la quale stabiliva le regole di permanenza in Germania per i cittadini comunitari. Nella legge originale, l’articolo 2 comma 2 stabilisce che i cittadini comunitari hanno il diritto di risiedere in Germania sia che siano impiegati, che stiano cercando lavoro o facendo uno stage. La proposta presentata dall’esecutivo modifica lo stesso articolo e aggiunge un limite di permanenza di sei mesi per i cittadini disoccupati, a meno che questi riescano a provare che siano attivamente in cerca di lavoro o che ci sia motivo di pensare che ne otterranno uno (vedi articolo 1 comma 1).



L’approvazione



In trasmissione da Vespa, Meloni annuncia l’approvazione della legge, ma con qualche svista. Prima di tutto la legge riguarda solo i cittadini comunitari e non i cittadini stranieri in generale. Inoltre la proposta di legge è stata effettivamente approvata dal Bundestag (il parlamento federale tedesco) ma solo il 6 novembre, ossia quasi un mese dopo le parole dell’esponente di Fratelli d’Italia. Aggiungiamo che prima di diventare legge, la proposta dovrà essere approvata dalla “Camera alta”, il Bundesrat; serve quindi ancora tempo per la sua completa approvazione.



Il verdetto



Giorgia Meloni fa il passo più lungo della gamba, ma non sbaglia il senso della legge che sicuramente continuerà a essere tema di discussione non solo a livello nazionale ma anche europeo: “C’eri quasi”.