Il vice presidente della Camera, Luigi di Maio, commentando le vicende giudiziarie che hanno investito l’Expo per presunte irregolarità negli appalti, ricorda che la Corte dei Conti qualche tempo fa si era già espressa sulla questione.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulla questione.La Corte dei Conti ha effettuato la relazione sulla gestione 2011-2012 di Expo 2015 S.p.A., depositata però il primo agosto 2013, in cui ha messo in guardia l’ente rispetto ad alcuni elementi come l’acquisto dei terreni o l’aumento del passivo.
A pagina 127 la Corte ravvisa delle criticità riguardanti anche il primo grande appalto dell’Expo per cui il criterio di selezione delle offerte è stato quello del massimo ribasso senza valutare criteri qualitativi da valutare in un’offerta tecnica. Tuttavia, durante l’esecuzione dei lavori sono state effettuate delle varianti al progetto e rispetto al contratto che hanno significato costi aggiuntivi all’appaltatore, riconosciuti attraverso un atto aggiuntivo al contratto. Come si legge a pagina 129, il magistrato della Corte dei Conti ha in più occasioni espresso la propria perplessità sull’approvazione dell’atto in questione e specialmente riguardo “all’importo dell’Atto Aggiuntivo rispetto all’importo del ribasso d’asta,ad eventuali inadempimenti dell’Appaltatore o ad eventuali errori progettuali”.
Sempre rispetto agli appalti, la Corte (pag. 131) richiama l’attenzione sullo spettro giudiziario e in particolare “sulle ulteriori vicende che hanno interessato i primi grandi appalti e alcuni subappalti, oggetto anche di vasta eco mediatica per le implicazioni di alcuni soggetti (legati, direttamente o meno, agli appaltatori), in procedimenti penali pregressi o in corso”. Sulla base di questo raccomanda la massima vigilanza mediante un attento monitoraggio sull’esecuzione delle procedure di affidamento, sia da parte della Società-Stazione Appaltante, che dei vari livelli di controllo, così da coniugare la legalità e la corretta gestione di denaro pubblico con l’efficienza e la tempestiva esecuzione delle opere previste.
Detto questo, sulla base dei contenuti della relazione, ci sembra evidente che la Corte avesse già espresso qualche perplessità sulla gestione degli appalti per l’Expo, “Vero”!