Forse per tranquillizzare i mercati e l’opinione pubblica tedesca, Grillo ha sfoggiato le sue credenziali europeiste in questa dichiarazione rilasciata al giornale tedesco Bild, poi ripresa e tradotta ieri da Wired (qui la versione originale). Il novello Jean Monnet è però inciampato malamente sul numero di lingue parlate nel Parlamento Europeo.
Le lingue ufficiali e di lavoro dell’Unione Europea sono infatti 23, non 11: bulgaro, ceco, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, svedese, tedesco e ungherese.
Il concetto alla fine è quello: superare la molteplicità di idiomi per arrivare ad un’Europa unita che parli la stessa lingua (concetto condivisibile o meno, non sta a noi dirlo) ma l’errore è grossolano. “Pinocchio andante” per Grillo.