Leoluca Orlando, già sindaco di Palermo nei periodi 1985-1990 e 1993-2000 è stato rieletto primo cittadino del capoluogo della Sicilia a maggio 2012. E’ vero – come dice Orlando reagendo a una domanda sui malumori interni alla sua maggioranza – che le preferenze da lui raccolte sono state maggiori di quelle delle liste che lo sostenevano? Prontamente verifichiamo i dati, soprattutto per chi non segue la politica palermitana.
Complice anche una frammentazione del voto di centrosinistra, Orlando non ha superato di poco la soglia del 50% al primo turno, andando al ballottaggio contro Fabrizio Ferrandelli, candidato supportato dal Partito Democratico. Al secondo turno si è effettivamente affermato in maniera molto netta contro il suo avversario, ottenendo il 72,43% delle preferenze, pari a 158.010 voti. Orlando ha sostanzialmente ragione sul numero di voti presi, anche se la percentuale si riferisce al risultato che ha ottenuto soltanto al secondo turno.
Per quanto riguarda le liste che lo supportavano, l’Italia dei Valori (Idv) e “La Sinistra e gli Ecologisti per Palermo”, è vero che si fermavano rispettivamente al 10,24% e 4,75%. Un totale appena inferiore al 15%: una percentuale leggermente superiore a quella citata da Orlando nella dichiarazione in oggetto.
E’ il caso di sottolineare che il confronto fatto dal sindaco è forse un po’ ingeneroso dal momento che le liste presenti erano tantissime e Orlando sceglie di confrontare i risultati del primo turno (delle liste) con quello del secondo turno (sue). Ciononostante anche al primo turno aveva ottenuto circa il triplo dei voti attribuiti alle sue liste di riferimento e i numeri che cita sono sostanzialmente corretti: un “Vero” facile per il sindaco di Palermo (ma non capita raramente che i politici che monitoriamo sbaglino anche i risultati elettorali, quindi è bene vigilare!).