Nel pieno del dibattito sulla parità di genere il premier ricostruisce la sua storia politica mettendo in risalto la propria sensibilità rispetto al tema.



Partiamo da quello che Renzi ha fatto da presidente della Provincia di Firenze, carica ricoperta dal 2004 al 2009. L’articolo 3 dello statuto della Provincia di Firenze, approvato nel 2000, stabilisce che debba essere “assicurata la presenza di entrambi i sessi nella Giunta e negli organi collegiali della Provincia nonché negli enti, aziende ed istituzioni da essa dipendenti. A tali fini nelle nomine nessuno dei due sessi può essere di norma rappresentato in misura superiore ai due terzi”. Come riporta una nota sul sito che raccoglie le news della Provincia, a luglio 2006 c’è stato un rimpasto nella Giunta guidata da Renzi che ha aumentato le quote rosa (metà degli assessori) e verdi (con il 30 per cento della Giunta con età massima di quaranta anni). Le delibere di Giunta (delibere n. 207 del 2008 e n.68 del 2009) provano, infatti, che sul totale di 12 assessori, i membri donna sono esattamente la metà: Alessia Ballini, Elisabetta Cianfanelli, Giovanna Folonari Cornaro, Mariacristina Giglioli, Stefania Saccardi, Elisa Simoni.



Andiamo alla seconda parte delle dichiarazione, quella relativa alla Giunta che guidava come sindaco di Firenze. La pagina corrente della Giunta comunale ci dice che le donne sono 4 su un totale di 8 assessori, dunque la metà. Tuttavia aggiungiamo che, come verificato in un’analisi del 2012, su un totale di 9 assessori le donne erano 5: Elisabetta Meucci, Caterina Biti, Rosa Maria di Giorgi, Cristina Giachi e Stefania Saccardi. Nel frattempo Rosa Maria Di Giorgi ha abbandonato l’incarico quando è stata eletta al Senato nelle elezioni di febbraio 2013, Stefania Saccardi a febbraio scorso è diventata vicepresidente della Giunta regionale toscana con delega al sociale e Sara Biagiotti è entrata in Giunta con delega allo Sviluppo Economico, Turismo, Politiche del Lavoro, Città Metropolitana.



Rispetto alla squadra di segreteria del Pd il Premier e segretario del partito riporta informazioni corrette: dalla pagina del sito del Pd vediamo che su 13 componenti della segreteria le donne sono 7, dunque la maggioranza.



Arriviamo all’ultima parte della dichiarazione, quella riguardante le quote rosa dell’attuale esecutivo (già verificata in un’analisi recente sempre su una dichiarazione di Renzi). La lista dei ministri del governo Renzi è composta di 16 membri di cui 8 donne. Per verificare se si tratta della prima volta nella storia dell’Italia, ci serviamo della sezione del sito del governo che raccoglie tutte le informazioni degli esecutivi che si sono succeduti dal 1943 ad oggi. All’insediamento, il governo di Enrico Letta, contava 7 ministri donna su un totale di 21 e dopo le dimissioni di Josefa Idem, il medesimo esecutivo ha continuato la legislatura con 6 donne ministro su 20. Altri governi hanno avuto lo stesso numero di donne ministro: il primo e secondo governo D’Alema e il secondo governo Prodi (6 su 26) mentre il governo Berlusconi IV, in carica dal maggio 2008 al novembre 2011, contava – tra nominati ad inizio legislatura e nominati ministro mentre il governo era in carica – 6 ministri donna su un totale di 27. Dunque Renzi non sbaglia quando afferma che il suo è il primo governo ad avere un numero di donne ministro pari alla metà del totale.



Concludendo, la dichiarazione di Renzi sulla componente rosa delle squadre da lui guidate non fa una piega: “Vero”!