Nelle analisi post-voto si fa sentire anche Giorgia Meloni, che rivendica il raddoppio dei consensi per la sua giovane forza politica, Fratelli d’Italia. Vediamo se ha ragione.
Come mostrano i dati del Ministero dell’Interno, alle elezioni europee dello scorso 25 maggio Fratelli d’Italia è stata votata da 1.006.513 di cittadini, raccogliendo il 3,66% dei voti (in un contesto in cui il 57% degli aventi diritto ha votato).
Alle elezioni politiche del febbraio 2013, invece, Fratelli d’Italia aveva raccolto 669 mila voti alla Camera e 592 mila al Senato (con un’affluenza alle urne del 75%). E già qui vediamo che i conti non tornano: Meloni sostiene che ci sia stato un incremento di 360 mila voti mentre, se confrontiamo il risultato delle europee con quello della Camera, l’aumento è di circa 338 mila voti. Rispetto al risultato del Senato, Fratelli d’Italia avrebbe ricevuto 414 mila voti in più. Tutto sommato, in entrambi i casi i 360 mila voti citati da Meloni non sono così distanti dal dato reale.
La matematica comincia a traballare se rapportiamo tale dato all’affermazione appena precedente, ovvero il raddoppio dei consensi. Se, come afferma Meloni, Fratelli d’Italia avesse raddoppiato i consensi, incrementando di 360 mila voti il proprio bottino elettorale, allora avrebbe ottenuto 360 mila voti alle politiche del 2013. Invece, come abbiamo visto sopra, aveva fatto ben di meglio.
In ogni caso, un aumento significativo c’è stato, anche se non raggiunge il 100%. Rispetto alla Camera, Fratelli d’Italia alle europee ha incrementato i consensi del 50%. Rispetto al Senato, è cresciuta del 70%.
Tuttavia, e’ probabile che la leader di Fratelli d’Italia intendesse parlare di un raddoppio dei consensi in termini percentuali: rispetto alle precedenti politiche, in cui il neonato partito aveva ottenuto l’1,96%, il 3,66% delle europee rappresenterebbe quasi un raddoppio.
Insomma, Meloni ha citato quasi correttamente l’incremento nel numero di voti conseguito, ma ha leggermente esagerato quando afferma che i consensi (in termini percentuali) siano raddoppiati nel giro di un anno: “C’eri quasi”.