La presidente della Camera risponde in merito alle difficoltà che il parlamento sta incontrando in queste settimane nell’elezione dei membri della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm). Lo stesso Napolitano era intervenuto per sottolineare la gravità della situazione. Laura Boldrini, pur non nascondendo un certo disappunto per i tempi lunghi, tiene a evidenziare come il parlamento sia alle prese con una procedura affidatagli espressamente dalla Costituzione, dunque dovuta.



Le parole di Laura Boldrini sono corrette, vediamo quale è la cornice giuridica di riferimento.



Per quanto riguardo la Corte Costituzionale, questa è un organo collegiale composto da quindici giudici, la cui nomina è disciplinata dalla Costituzione, a garanzia della piena indipendenza da ogni altro potere. Secondo l’articolo 135 della Costituzione, i 15 membri sono nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinarie e amministrative.



Dalla fine dello scorso giugno, due dei posti la cui elezione spetta al parlamento sono vacanti. Ebbene, i cinque giudici della Corte costituzionale nominati dal parlamento vengono eletti in seduta comune delle due Camere, a scrutinio segreto e con la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, nei primi tre scrutini, e dei tre quinti dei componenti dal quarto scrutinio in poi (pari a 570 voti).



Con riguardo al Consiglio Superiore per la Magistratura, il termine di riferimento è l’art. 104 Cost.: sono costituzionalmente previsti tre membri di diritto (il Presidente della Repubblica, il presidente della Corte di Cassazione, il procuratore generale presso la Corte di Cassazione). In riferimento ai componenti elettivi, la Costituzione non ne indica il numero ma individua che per due terzi siano eletti da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie (c.d. membri togati) e per un terzo dal parlamento in seduta comune (c.d. membri laici). E’ la legge n. 44/2002 a fissare in 24 il numero dei componenti elettivi, di cui 16 membri togati e 8 laici.



Venendo alle più recenti vicende, come si legge nel sito della Camera dei deputati, nell’ultima votazione di martedì 23 settembre del parlamento in seduta comune per l’elezione di due giudici della Corte Costituzionale (quattordicesimo scrutinio), nessun candidato ha raggiunto la maggioranza prescritta. Il prossimo scrutinio è dunque fissato per martedì 30 settembre. Nella stessa votazione, il parlamento in seduta comune (undicesimo scrutinio) ha invece concluso l´iter per l´elezione dei membri del Csm, nominando Pierantonio Zanettin e Paola Balducci, gli ultimi due membri che mancavano tra gli otto laici.



Un “Vero” per Laura Boldrini!