Luigi Di Maio in versione battagliera si scaglia contro Alessandra Moretti, capolista del Pd per il Nord Est alle elezioni europee. Sarà vero che negli scranni del Parlamento Europeo i raggruppamenti politici del Pd (il Partito dei Socialisti Europei) e quello del “Pdl” (il Partito Popolare europeo) si sono trovati d’accordo sul 90% dei voti?
Fortunatamente esiste uno strumento che ci evita di controllare le migliaia di votazioni del Pe una per una: stiamo parlando di “Votewatch”, che raccoglie, tra le altre cose, la prossimità dei gruppi politici al Parlamento Europeo. Per il mandato 2004-2009 i dati sono disponibili qui e li riassumiamo nella grafica in alto. Il Pse ha votato nello stesso modo del Ppe il 74% delle volte. Più vicini al Pse sono solo l’Adle (l’Alleanza dei Liberali Europei) e i Verdi. Il Pse ha votato più volte come il Ppe che non come il Gue/Ngl, l’alleanza di sinistra che ha espresso in Alexis Tsipras il candidato alla Presidenza della Commissione Europea.
Di Maio non è preciso ma il senso della sua affermazione è che Pse e Ppe si sono trovati frequentemente a votare nella medesima direzione. Il vice presidente della Camera perde punti per la percentuale sbagliata ma il ragionamento rimane corretto: “C’eri quasi”.