Girando per la capitale, i nostri lettori romani avranno certamente notato i manifesti del sindaco Gianni Alemanno. Pagella Politica inaugura con questo articolo la verifica dei dati che campeggiano sui cartelloni elettorali.
Si parte dalla criminalità, tema di sicura rilevanza per una metropoli come Roma, e argomento di assoluta centralità in campagna elettorale. Per verificare quanto detto da Alemanno, utilizziamo il Rapporto sullo stato della sicurezza e sull’andamento della criminalità nel Lazio, elaborato nel 2012 dall’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. I dati si riferiscono al periodo 2006-2011. Nel quinquennio 2007-2011 vediamo che i reati sono calati del 10,3% (da 220.450 a 197.659 reati).
Il sindaco però cita un “-14%”, quindi cerchiamo un dato più aggiornato per poter vedere se c’è stato un ulteriore calo nel 2012. Abbiamo telefonato l’ufficio dati della Questura di Roma che ci ha informato che i numeri definitivi non verranno rilasciati prima di giugno; ciononostante l’Eurispes ha pubblicato proprio nelle scorse settimane un rapporto intitolato “Roma Sicura” in cui sostiene che i delitti denunciati nel 2012 a Roma erano 202.037. I dati non sono sempre perfettamente coerenti con quelli della Regione Lazio – nonostante la fonte citata da entrambi i rapporti sia il Ministero dell’Interno – ma l’andamento è uguale quindi azzardiamo ad elaborare un grafico con i dati SISTAR per il periodo 2006-2011, integrandoli con il dato Eurispes per il 2012.
Dal grafico sotto saltano all’occhio due dati rilevanti.
Primo. Se prendiamo in considerazione i cinque anni 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012, l’andamento dei reati a Roma non è stato affatto in diminuzione bensì in aumento. Dalla data dell’insediamento di Alemanno (maggio 2008) al 2012 i reati sarebbero aumentati del 9,9%.
Secondo. Se si volesse scegliere il quinquennio 2007-2011 per mantenere la coerenza nella fonte dei dati, è vero che c’è stato un calo del 10,3%, ma questo è dovuto esclusivamente al (curioso) crollo registrato tra il 2007 ed il 2008 di quasi 40.000 reati. Un crollo in linea con l’andamento nazionale: tra il 2007 ed il 2008 i reati denunciati in Italia sono passati da 2,93 milioni a 2,71 milioni.
Insomma, se è vero che c’è stato un calo tra il 2007 e il 2011, questo calo si concentra tutto su un singolo anno, tanto che tra il 2008 e il 2012 i reati sarebbero addirittura aumentati. Manifesto decisamente fuorviante che regala un bel “Pinocchio andante” al Primo Cittadino.