In un discorso denso di statistiche, il Premier non manca di snocciolare i numeri sulla dispersione scolastica nella Regione che lo ospita, la Calabria.
Il Rapporto “Noi Italia 2014” pubblicato dall’Istat lo scorso febbraio, raccoglie, tra le 100 statistiche, anche la percentuale dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi. L’indicatore utilizzato dall’Istat equivale alla percentuale della popolazione in età 18-24 che non ha titoli scolastici superiori alla licenza media, non è in possesso di qualifiche professionali ottenute in corsi di durata di almeno due anni e non frequenta né corsi scolastici né attività formative. Gli ultimi dati (tabella pagina 75), riferiti al 2012, indicano che il tasso di dispersione scolastica in Calabria è pari al 17,3 per cento mentre la media nazionale è uguale a 17,6 e nel Mezzogiorno al 21,1%. Probabilmente Renzi ha fatto riferimento ai dati diffusi a giugno 2013 dal Miur nel rapporto “La dispersione scolastica”, basati sull’Indagine delle forze lavoro Istat, che forniscono un’indicazione molto simile a quella del rapporto “Noi Italia 2014”: il tasso di dispersione scolastica, al 2012 è uguale al 17,2%.
Dunque Renzi non sbaglia sul tasso di dispersione scolastica attuale, o meglio, su quello rilevato più di recente, “Vero”!