La dichiarazione è stata pronunciata il 14 gennaio, a margine della presentazione dell’ingresso nella coalizione di centrosinistra della lista “Lombardi verso il Nord”, mentre si parlava della possibilità di allargamento della coalizione. Ambrosoli fa riferimento al sondaggio Ispo, (istituto diretto da Renato Mannheimer) preparato per il Corriere della Sera e diffuso nelle 24 ore precedenti, i cui dati sono stati anche commentati dallo stesso Mannheimer in un articolo pubblicato su Corriere.it e riportati anche dall’Huffington Post.


Il sondaggio registra le intenzioni di voto per i candidati presidenti e dice che le percentuali sono del 40,7 % per Maroni e 37,9% per Ambrosoli, mentre gli altri candidati seguono a distanza. Lo scarto tra la coalizione di centrodestra e quella di centrosinistra è dunque del 2,8%. Inoltre, una parte del sondaggio riporta le intenzioni di voto al Senato per l’attribuzione dei seggi della Lombardia.In questo caso lo scarto tra centrodestra e centrosinistra è pari al 3,4%.


Tenendo conto del contesto in cui viene fatta la dichiarazione (la campagna elettorale per le regionali), siamo andati a verificare se la coalizione di centrosinistra guidata da Ambrosoli sia “a una distanza dal centrodestra mai raggiunta dal centrosinistra negli ultimi 17 anni”.


Il modo più lineare e verosimile per tracciare la distanza tra le coalizioni di centrodestra e centrosinistra è andare a vedere i risultati delle elezioni regionali svoltesi negli ultimi 17 anni. Lo facciamo con tutta la cautela del caso per almeno tre motivi: il primo è che quello a cui si riferisce Ambrosoli è solo uno dei tanti sondaggi; il secondo è che, le coalizioni che sostenevano i candidati governatori del centrodestra e del centrosinistra nelle varie tornate elettorali, hanno presentato di volta in volta delle differenze nella loro composizione; il terzo è che diamo per assunto che i risultati finali delle varie tornate elettorali fossero stati “previsti” dai corrispondenti sondaggi (ma una rassegna di articoli al proposito comparsi su Corriere nei diversi anni sembra confermare questa ipotesi : 1995, 2000, 2005 2010).


Partiamo allora dalle elezioni per rinnovare il consiglio regionale lombardo del 1995: la lista guidata da Formigoni (che escludeva la Lega Nord) ottenne il 41.72 % mentre Diego Masi a capo della lista Lombardia Democratica ottenne il 29.59%. La distanza era di circa l’11%.


Nelle elezioni regionali successive, svoltesi nel 2000, Formigoni ottenne il 65,75% dei consensi (questa volta nella coalizione c’era anche la Lega Nord). Mentre Mino Martinazzoli,alla guida della coalizione del centrosinistra, ottenne in totale il 28,41 %. Una distanza di circa il 34%.


Nel 2005 la coalizione vincente guidata da Roberto Formigoni – che ha ottenuto il 55,34% dei consensi – ha staccato di circa 13 punti la coalizione di centrosinistra guidata da Riccardo Sarfatti che si è attestata al 42,08%.


Nelle elezioni del 2010, la coalizione di centrodestra guidata sempre da Roberto Formigoni ma formata da Pdl, Lega e La destra (stavolta senza Udc), ha vinto con il 58,16%, mentre la coalizione del centrosinistra è arrivata al 33,35%. La distanza tra le due coalizioni è stata in questo caso uguale al 25% circa.


Abbiamo dunque stimato che, quanto detto da Ambrosoli, fosse attendibile, comparando i risultati del sondaggio Ispo relativi alle intenzioni di voto per i candidati presidenti. Il risultato di questa nostra stima ci porta a dire che Ambrosoli ha ragione nel ritenere che negli ultimi 17 anni questa distanza non è “mai stata raggiunta”. Con la piena consapevolezza che la nostra analisi sia partita da un sondaggio, assegniamo un “Vero”!