Il leader di Forza Italia pare essere caduto nel più classico dei tranelli: la differenza tra Consiglio Europeo, Consiglio dell’Unione Europea e relative presidenze.
Innanzitutto partiamo facendo ulteriore chiarezza: non stiamo parlando delConsiglio d’Europa(un’organizzazione internazionale che non fa parte dell’Ue) nata nel 1949 con l’obiettivo di promuovere e tutelare i diritti umani in Europa dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Silvio Berlusconi, invece, parla espressamente di Consiglio Europeo, vediamo di capire di cosa si tratta cercando di passare sopra all’evidente mancanza di originalità quanto alla scelta dei nomi.
Il Consiglio Europeo nasce da un’esigenza manifestatasi fin dalle origini della Comunità, e consolidata nel Vertice di Parigi del 1974, di tenere riunioni informali tra i Capi di Stato e di governo al fine di approfondire l’esame dei problemi relativi alla costruzione europea e dare maggiore slancio e coesione alle iniziative della Comunità. Nel 1992 il Trattato di Maastricht gli riconosce uno status formale e dal 1º dicembre 2009, a norma del Trattato di Lisbona, è diventato una delle sette istituzioni ufficiali dell’Ue. Ma che cosa fa, nello specifico, questa istituzione? Secondo l’art 15. del Trattato sull’Unione Europea(ovvero il Trattato di Maastricht): “Il Consiglio Europeo dà all’Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti politici e le priorità politiche generali”. In parole più semplici possiamo dire che il Consiglio Europeo definisce la traiettoria che la nave europea dovrebbe seguire.
Effettivamente il Consiglio Europeo è dotato di un Presidente eletto dal Consiglio stesso a maggioranza qualificata per un mandato di due anni e mezzo. E’ vero anche che attualmente tale carica sia coperta dall’ex Primo Ministro belga, Herman Van Rompuy. Berlusconi è sostanzialmente preciso anche nella descrizione dei compiti del Presidente: egli infatti presiede e anima i lavori del Consiglio e ne assicura la continuità; presenta una relazione al Parlamento Europeo al termine di ciascuna delle riunioni del Consiglio Europeo e assicura la rappresentanza esterna dell’Unione per le materie relative alla politica estera e di sicurezza comune.
Il Cavaliere, infine, è corretto anche quando afferma che fino all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, questa era una carica ricoperta dal Capo di Stato o di governo dello Stato membro che deteneva la presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione Europea. Ma allora dove sbaglia Berlusconi? La risposta è semplice: il semestre europeo è, di fatto, il semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, non del Consiglio Europeo, ed è tutt’altro che un fatto onorifico. Ma procediamo con ordine.
IlConsiglio dell’Ue, o Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, è l’istituzione in seno alla quale i ministri di tutti i Paesi membri si riuniscono per adottare le normative e coordinare le politiche. Per questo motivo non ci sono membri fissi: in occasione di ogni riunione del Consiglio, ciascun Paese è rappresentato dal ministro responsabile della materia trattata in quell’occasione. Ad esempio il ministro dell’Ambiente sarà presente durante la seduta in cui si discuterà di questioni ambientali. Quella riunione prenderà quindi il nome di Consiglio “Ambiente”. Ma di cosa si occupa, in concreto, il Consiglio dell’Ue? Oltre ad esercitare, congiuntamente con il Parlamento Europeo, la funzione legislativa e di bilancio, coordina le politiche economiche generali dei Paesi membri; definisce e implementa la politica estera e di sicurezza comune; conclude, a nome dell’Unione, accordi internazionali tra l’Unione e uno o più Stati o organizzazioni internazionali; coordina le azioni degli Stati membri e adotta misure nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.
Veniamo ora al punto dolente della dichiarazione di Berlusconi. Come leggiamo nelsito ufficiale, il Consiglio viene presieduto a turno da ciascuno dei 28 Stati membri dell’Unione, per un periodo di sei mesi. Durante questo semestre, la presidenza dirige le riunioni ad ogni livello, propone orientamenti ed elabora i compromessi necessari all’adozione di decisioni da parte del Consiglio. Per promuovere la continuità dei lavori del Consiglio, le presidenze semestrali collaborano strettamente a gruppi di tre. Il «trio» di presidenze elabora un programma comune di attività del Consiglio per un periodo di 18 mesi. Dal 1º gennaio 2014 la presidenza del Consiglio è detenuta dalla Grecia che conclude il trio composto da Irlanda (primo semestre 2013) e Lituania (secondo semestre 2013). Il prossimo “trio” sarà inaugurato dall’Italia, a cui faranno seguito la Lettonia e il Lussemburgo. Soltanto una formazione del Consiglio non è presieduta dalla presidenza semestrale: il Consiglio «Affari esteri» che, con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, è presieduto dall’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Catherine Ashton. Altra menzione merita poi l’Eurogruppo, ovvero la riunione informale tra i ministri dell’Economia e delle finanze degli Stati membri che adottano l’Euro con lo scopo di discutere di questioni economico-finanziarie legate all’Unione Economica e Monetaria. In effetti, come formalizzato dal Protocollo 14 del Trattato di Lisbona, è prevista la carica di un Presidente eletto dai ministri stessi con un mando di due anni e mezzo; dal 21 gennaio 2013 Presidente è l’attuale Ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem. Ad ogni modo ciò non cambia il giudizio finale dell’analisi in quanto l’Eurogruppo non è un’istituzione ai sensi del diritto comunitario, ma una mera riunione informale.
Cercando di tirare le somme di quest’analisi: Berlusconi descrive bene i compiti del Presidente del Consiglio Europeo, ne conosce la storia e sa anche da chi è attualmente ricoperta questa carica. Purtroppo però confonde la presidenza di quest’istituzione con il semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea che, ripetiamo, non è affatto una questione meramente onorifica: “Pinocchio andante”!