Botta e risposta tra Matteo Renzi e Giorgia Meloni sulle responsabilità legate al Regolamento di Dublino, strumento europeo più volte messo in discussione dai nostri politici. Il Presidente del Consiglio approfitta del question time in parlamento per accusare l’opposizione di aver “voluto” il tanto discusso regolamento, e noi ne approfittiamo per fare un piccolo excursus nella sua storia.



Cosa dice il Regolamento?



Risale al 1990 (anche se allora si parlava di “Convenzione di Dublino”), ed è stato stilato come un documento base utilizzato dall’Unione Europea per determinare la responsabilità degli Stati membri relativamente alle richieste d’asilo. La Convenzione è poi stata rivista nel 2003 (quando diventa un regolamento), versione alla quale si riferisce molto probabilmente il Premier. La terza versione, quella del 2013, è in atto da quest’anno.



Chi l’ha voluto?



A fine 2002, quando è stato approvato il regolamento (solo un giorno prima del Consiglio di Giustizia e Affari Interni a cui assisteva, per l’Italia, il ministro della Giustizia dell’epoca, Roberto Castelli), il capo del governo era Silvio Berlusconi, al secondo dei suoi quattro mandati. Mentre non possiamo dire che gli accordi di Dublino siano stati un’iniziativa italiana, possiamo certamente affermare che l’esecutivo che ha approvato lo strumento è effettivamente composto da coloro che ora si trovano all’opposizione. Allo stesso tempo, dobbiamo ricordare che la sua ultima versione è stata firmata dall’attuale ministro dell’Interno Angelino Alfano nel giugno 2013, quando il Presidente del Consiglio era Enrico Letta, stessa parte politica di Renzi.



L’impegno europeo



Nella seconda parte della dichiarazione Renzi si riferisce all’Operazione Triton, inaugurata il primo novembre e le cui attività saranno principalmente destinate ad appoggiare le autorità italiane nel controllo delle frontiere nel Mediterraneo (più specificamente la zona marittima a sud della Sicilia e delle isole Pelagie, cosí come le aree costiere della Calabria). Il budget mensile di Triton dovrebbe aggirarsi intorno ai 2,9 milioni di euro mensili, e i primi fondi stanziati per il lancio e la prima fase dell’operazione provengono dal fondo sicurezza interna dell’Unione Europea e dal budget di Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Ue. Sebbene i numeri sui Paesi partecipanti all’operazione siano ancora poco chiari, sappiamo che una gran parte dei Paesi membri dell’Unione sono coinvolti, ed il fatto stesso di avere un budget europeo destinato al programma indica che vi è effettivamente un impegno europeo per affrontare la gestione degli immigrati alle frontiere del Mediterraneo.



Dobbiamo però segnalare che nel 2003, quando l’Italia presiedeva il Consiglio Europeo, anche l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi chiese maggior impegno all’Europa per la gestione degli immigrati, proprio pochi giorni dopo la tragedia del Canale di Sicilia in cui persero la vita sette immigrati (tre dei quali bambini). L’impegno si sarebbe concretizzato, secondo Berlusconi, con il varo di un’agenzia che avrebbe favorito una collaborazione concreta tra Stati membri per la gestione degli immigrati, agenzia che vedrà la luce nel 2004 con appunto il nome di Frontex. Sempre un governo Berlusconi, nel 2011, ottenne l’appoggio di Frontex per gestire il flusso di immigrati dall’Africa settentrionale attraverso l’operazione Hermes, non equiparabile però a Triton in termini di gestione e numero di partecipanti.



Renzi pecca di protagonismo quando afferma che “al contrario” di altri il suo governo ha ottenuto appoggio dall’Europa, e, nonostante non si possa affermare con sicurezza che la creazione di Frontex sia una trovata unicamente italiana, l’operazione Hermes dimostra che l’Europa si era già impegnata in passato per gestire l’ondata di immigrati nel Mediterraneo su richiesta dell’Italia.



Il verdetto



Renzi omette di dire che l’ultima versione del Regolamento di Dublino è stata firmata dalla sua stessa parte politica, ma non sbaglia nel sostenere che la versione originale, risalente al 2003, è stata effettivamente approvata dal governo Berlusconi, i cui membri, inclusa Giorgia Meloni, sono ora all’opposizione. Vero anche che l’operazione Triton marca un nuovo impegno da parte dell’Ue e dei suoi Stati membri per assistere l’Italia nel controllo delle sue frontiere marittime, anche se non è la prima volta che l’Europa assiste l’Italia nel Mediterraneo. “C’eri quasi”.