Siparietto in parlamento tra il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il deputato del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia. Il cittadino Sibilia attacca il Presidente sui conflitti di interesse della fondazione VeDrò (creata da Enrico Letta), la quale sarebbe sponsorizzata, tra gli altri, da Eni, Enel e Autostrade per l’Italia (la cui sede romana è stata perquisita lo scorso luglio dalla Guardia di Finanza, che proprio sui finanziamenti alla fondazione vuole vederci chiaro). Da qui segue un’accusa al Presidente Napolitano – “Se avessimo ancora un Presidente della Repubblica veramente super partes, l’avrebbe già destituita dal suo incarico” – accolta tra gli applausi dei colleghi pentastellati.



Come racconta La Stampa, Letta spiega che la fondazione è già stata chiusa (la presidente Benedetta Rizzi ne aveva dato l’annuncio lo scorso 10 ottobre, per conflitto di interesse con il ruolo di Presidente del Consiglio) e ne approfitta per chiarire a chi spetta il ruolo di destituire il Presidente del Consiglio. Sfogliamo la Costituzione e verifichiamo.



Tra i poteri del Presidente della Repubblica, elencati negli articoli 87 e 88 della Costituzione, non c’è alcuna traccia della possibilità di revocare l’esecutivo. Semmai, il Quirinale ha il potere di sciogliere le Camere (quindi occhio, cittadino!). Il governo, come prevede l’articolo 94, si regge invece sulla base del rapporto di fiducia con il parlamento e cade quando questo viene meno: con l’approvazione di una mozione di sfiducia presentata dai parlamentari o con la mancata approvazione di una questione di fiducia posta dal governo stesso.



Un “Vero” per Letta e un invito a ripassare la Costituzione per il cittadino Sibilia!