Nel sostenere la sua opposizione all’installazione del Mobile User Objective System (Muos) in Sicilia, Rosario Crocetta si appella al parlamento, affermando che il suo raggio d’azione, in quanto presidente regionale, è limitato alle sole funzioni amministrative, seppur in una Regione a Statuto Speciale come la Sicilia.



Per verificare quanto detto da Crocetta, ci affidiamo proprio allo Statuto della Regione Sicilia; secondo l’articolo 20, “il presidente e gli assessori regionali, oltre alle funzioni esercitate in base agli artt. 12, 13 comma primo e secondo, 19 comma primo, svolgono nella Regione le funzioni esecutive ed amministrative concernenti le materie di cui agli articoli 14, 15 e 17. Sulle altre non comprese negli artt. 14, 15 e 17 svolgono un’attività amministrativa secondo le direttive del governo dello Stato”. L’articolo 20, dunque, si riferisce letteralmente alle funzioni “esecutive” del presidente e dell’Assemblea Generale tanto quanto a quelle amministrative, un primo colpo alla dichiarazione di Crocetta.



Inoltre, vale la pena precisare che l’art. 21 dello Statuto siciliano prevede, al terzo comma, che il governatore “col rango di ministro partecipa al Consiglio dei Ministri con voto deliberativo nelle materie che interessano la Regione”. Tale partecipazione rientra nella sfera delle attribuzioni regionali costituzionalmente garantite, e consente di individuare un esempio di stretta connessione tra le competenze del presidente regionale siciliana e le funzioni esecutive che tipicamente vengono esercitate dal Consiglio dei Ministri. Per completezza, si chiarisce che la Corte Costituzionale ha affermato – ad esempio, nella sentenza n. 92/1999 – che la partecipazione del governatore della Sicilia al Consiglio dei Ministri è garantita solo quando siano in discussione oggetti che coinvolgono un interesse differenziato, proprio e peculiare di questa singola Regione”.



Concludendo, il ruolo del presidente regionale, in particolare nel caso della Regione Sicilia, va al di là delle funzioni puramente amministrative, come affermato nello Statuto stesso: “Nì” per Crocetta.