Il 14 luglio, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha scritto su Twitter che «gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra giovani».

Ma è davvero così? Abbiamo verificato.

La fonte dei dati

Nella banca dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), i numeri sulle cause di morte in Italia fanno riferimento al 2016: sono le statistiche più aggiornate in questo ambito.

Quelle contenute nell’ultimo Annuario statistico italiano – pubblicato dall’Istat il 28 dicembre 2018 – sono invece aggiornate al 2015, così come quelle dell’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat).

Non è possibile dunque avere dati più recenti rispetto a quelli di tre anni fa.

La lista delle cause usata per realizzare questa particolare graduatoria si basa sui raggruppamenti previsti dalla European Shortlist of causes of death di Eurostat, che utilizza una serie di criteri generali condivisi a livello internazionale.

Di che cosa muoiono i giovani in Italia

Nel 2016, i morti totali nel nostro Paese sono stati 618.083, di cui 6.239 avevano un’età compresa tra gli 0 e i 34 anni. Di che cosa sono morti?

Meloni non specifica che cosa intenda con il termine “giovani”. Abbiamo preso in considerazione due classi di età: una più ristretta (15-24 anni) e una più allargata (15-34 anni).

Tra i 1.535 giovani morti in quell’anno con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, la prima causa di decesso (818 morti, il 53,2 per cento sul totale in questa fascia) sono state le «cause esterne di traumatismo e avvelenamento».

Un’espressione un po’ vaga, che al suo interno però contiene la categoria dei decessi per «accidenti» (618), con la sottocategoria «accidenti di trasporto», che è quella che ci interessa. Quest’ultimi sono stati 460, cioè il 29,9 per cento delle morti totali avvenute tra i 15 e i 24 anni.

La seconda causa di morte sono stati invece i tumori (255 decessi, il 16,6 per cento sul totale), di cui 242 maligni.

Le percentuali cambiano se si amplia la fascia di età, ma le prime due posizioni tra le cause di morte restano le stesse.

Tra i 4.117 giovani morti nel 2016 con un’età compresa tra i 15 e 34 anni, il 46,7 per cento (1.925) è morto per «cause esterne di traumatismo e avvelenamento», di cui 1.735 per incidenti di vario tipo, e nello specifico 1.343 per incidenti stradali (32,6 per cento). Anche in questo caso, si tratta della prima causa di morte.

La seconda sono stati i tumori, con 844 morti (il 20,5 per cento sul totale tra i 15 e i 34 anni).

I dati sugli incidenti stradali tra i giovani

Le statistiche sui morti e i feriti in incidenti stradali, rispetto a quelli sulle cause di morte in generale, sono più aggiornate ma sono raccolte dall’Istat con una metodologia differente, che quindi non permette un confronto puntuale.

Per esempio, mentre la statistica sulle cause di morte riporta – come abbiamo visto – 460 morti per incidenti stradali nel 2016, la statistica su morti e feriti in strada ne rileva lo stesso anno 418, circa il 9 per cento in meno [1].

Inoltre le fasce di età prese in considerazione non sono sempre sovrapponibili. Fatta questa premessa, andiamo a vedere i dati sugli incidenti stradali relativi al 2017.

Due anni fa – secondo il rapporto Istat pubblicato il 23 luglio 2018 – i morti sulla strada sono stati 3.378, con un aumento del 2,9 per cento (+95 unità) rispetto al 2016. Tra questi, quelli con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni sono stati 374 (mancano invece dati aggregati per la fascia d’età 15-34).

Se si guarda al tasso di mortalità stradale per classi di età, si ha la conferma di come i più colpiti siano stati proprio i più giovani.

Considerando tutte le età, ci sono stati 55,8 morti per milione di abitanti. Tra i 20-24 anni e i 25-29 anni, invece, questo dato è superiore alla media, attestandosi in entrambe le fasce a 77,2 morti ogni milione di abitanti.

Tra le statistiche, è possibile poi scoprire che “ruolo” avevano i deceduti. Dei 374 morti per incidente in età compresa tra i 15 e i 24 anni, 248 – il 66,3 per cento – erano alla guida del mezzo (di cui 225 maschi); 103 erano passeggeri e 23 pedoni.

Nel tempo, però, il numero delle vittime è nettamente diminuito.

Nel 2010, i morti per incidenti stradali con un’età tra i 15 e i 24 anni erano stati 668, il 44 per cento in più rispetto ai dati di sette anni dopo [2]. Nel 2014 i decessi erano stati 439, un numero calato seppur di poco fino al 2016, con 418 morti.

Il verdetto

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha ragione: secondo i dati più recenti sulle cause di morte in Italia (relativi al 2016), i giovani nel nostro Paese muoiono soprattutto per incidenti stradali.

Questo è vero sia tra chi ha 15-24 anni d’età (in questa fascia il 29,9 per cento è infatti morto sulla strada) sia tra chi ha 15-34 anni d’età (dove i decessi per incidenti stradali sono stati il 32,6 per cento sul totale in questa fascia).

È anche vero, però, che negli ultimi anni si è assistito a una riduzione dei giovani morti (15-24 anni) per incidenti stradali. Nel 2010 erano stati 668, contro i 374 del 2017.

In conclusione, Meloni merita un “Vero”.




[1] Seleziona Periodo: 2016; Seleziona Età: 15-17 anni, 18-20 anni, 21-24 anni; Seleziona esito: Morto.

[2] Seleziona Periodo: dal 2010 al 2017; Seleziona Età: 15-17 anni, 18-20 anni, 21-24 anni; Seleziona esito: Morto.