Effetto Renzi anche sul Consiglio superiore di Sanità? Così sembrerebbe dalle dichiarazione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha rinnovato i componenti del Consiglio dando spazio alle “new entries” ed alle donne. Ma verifichiamo che sia tutto corretto.
Il 25 luglio il ministro ha firmato il decreto di nomina del nuovo Consiglio superiore di Sanità, l’organo consultivo tecnico del ministro della Salute (per maggiori dettagli sulle funzioni dell’organo rimandiamo alla pagina del Ministero). La nuova nomina è stata resa necessaria dal decreto sulla riforma della pubblica amministrazione, che ha ridotto il numero dei componenti di nomina ministeriale da 40 a 30 (art. 27, comma 3).
Effettivamente il Consiglio precedente non brillava per rappresentanza femminile. Nominato dalla stessa Lorenzin nel settembre 2013, l’organo contava soltanto tre donne su 40 componenti non di diritto (vale a dire quelli nominati dal ministro). Nel nuovo Consiglio (selezionare “componenti”) effettivamente le donne sono 14 su 30, praticamente la metà, mentre sono 17 – e non 18 – i componenti di nuova nomina. Continuano a far parte del Consiglio i) Rocco Bellantone, ii) Placido Bramanti, iii) Adelfio Elio Cardinale, iv) Bruno Dallapiccola, v) Silvio Garattini, vi) Andrea Lenzi, vii) Mauro Marchionni, viii) Giuseppe Novelli, ix) Anna Teresa Palamara, x) Eleonora Porcu, xi) Giovanni Scambia, xii) Giuseppe Segreto, e xiii) Mario Stirpe.
Una piccola imprecisione per il ministro Lorenzin, che deve accontentarsi di un “C’eri quasi”.