Posto che cambiare idea non è una colpa, Renzi ha (parzialmente) ragione e con questa dichiarazione ci regala un’occasione d’oro per andare a rovistare tra le vecchie apparizioni televisive del leader del M5S. Tra il 1986 e il 1988, Grillo è infatti il protagonista di una miniserie di pubblicità dello yogurt Yomo, tra cui uno spot innovativo e un po’ inquietante sulla “pubblicità telepatica“, uno in cui combina la vendita delle yogurt con una campagna antifumo e una pubblicità in cui parla con un marziano, stile E.T. Tuttavia, definire la Yomo una multinazionale non è corretto: l’azienda infatti è sempre stata a conduzione familiare (la famiglia Vesely di Pasturago di Vernate, meno ‘multi-nazionale’ di così!) fino a quando nel 2004 è stata acquistata dal gruppo Granarolo.



Lo stesso Grillo ha ammesso di aver cambiato idea sul suo passato come protagonista pubblicitario: “Io non sono contro la pubblicità, io l’ho fatta la pubblicità. Ho capito cosa c’era dietro e mi sono tolto. Io sono contro l’obbligatorietà della pubblicità. Obbligatorietà vuol dire che tu sei obbligato a comperarla. Vorresti prenderti il prodotto e basta, ma devi finanziare attraverso il prodotto una persona che non sai neanche chi è, per esempio un giocatore di calcio, un cantante o un attore televisivo”. O un politico/ex-comico, ci verrebbe da aggiungere.



Apprezziamo l’onestà di Grillo, e diamo un “Ni'” a Renzi!