Meloni torna ad aggredire la politica governativa nei confronti dell’immigrazione. La leader di Fdi-An evidenzia l’apparente ingiustizia che, a suo dire, si starebbe perpetrando nei confronti degli italiani in attesa di “un alloggio di edilizia residenziale pubblica”, ovvero una casa popolare. Veramente gli stranieri ne occupano l’80%?



Lo stato attuale



Purtroppo non esiste un registro nazionale sulle case popolari e i loro assegnatari, il che rende l’indagine complessiva molto difficile. Abbiamo quindi deciso di contattare direttamente gli uffici comunali di Roma e Milano, dove alloggia un numero cospicuo di stranieri (1 milione di immigrati residenti nelle due province, sul totale di 5 milioni residente sul territorio nazionale).



Ebbene, questo è il risultato del censimento (aggiornato al 2011) delle case popolari compiuto dall’Ater, l’ente che gestisce due terzi dell’edilizia pubblica nel Comune di Roma. Su quasi 98 mila occupanti, solo 761 sono di origine straniera, meno dell’1%. Una percentuale che si trova a distanze siderali dall’80% menzionato da Meloni e che, confrontata con quella della proporzione di stranieri sul totale della popolazione – 7,4% – non è sicuramente rilevante. Pur ipotizzando che la totalità di quel terzo di patrimonio immobiliare escluso dal censimento romano fosse occupato da stranieri, non si raggiungerebbero mai le percentuali citate dalla leader di Fratelli d’Italia.



E se la situazione stesse cambiando?



Può essere che Meloni si stesse però riferendo alle nuove assegnazioni, ovvero alle nuove case che vengono destinate anno per anno, e non allo stock censito. Non abbiamo purtroppo potuto affidarci all’Ater, visto che non sono ancora stati elaborati i dati. Siamo quindi andati qualche chilometro più a Nord, bussando alle porte del Comune di Milano. Qui sono stati gli impiegati dell’Aler, (l’ente milanese preposto) a spiegarci come vanno le cose per le circa 1.000 nuove assegnazioni che avvengono anno per anno:






Un aumento è chiaramente visibile: dal 27% delle nuove assegnazioni nel 2010 andavano agli stranieri, si arriva al 47% nel 2014 (dato che resta ancora molto lontano dall’80% citato da Meloni).



Il verdetto



Insomma, i dati non coprono sicuramente la situazione nazionale nel suo complesso, ma danno una buona idea di ciò che avviene in due città che ospitano una porzione consistente degli stranieri che vivono in Italia. Il verdetto è decisamente implacabile. A Roma solo l’1% delle residenze di edilizia popolare gestite dall’Ater accolgono gli stranieri. Per quanto riguarda le nuove assegnazioni, meno della metà finiscono a cittadini stranieri secondo i dati dell’Aler di Milano, anche se questo dato non è così lontano dall’80% come il primo. Forse questo, assieme al fatto che i dati non sono completi e che nessuno può quindi avere una panoramica onnicomprensiva sull’argomento, giustifica il “Pinocchio andante”.