Nichi Vendola torna a parlare dei cacciabombardieri F-35, più volte oggetto di polemica nel dibattito relativo allle spese sostenute nel budget nazionale per l’acquisto dei jet da combattimento. Questa volta, però, la disputa riguarda non solo il costo dei velivoli, ma anche la loro sicurezza.
La natura del tono di questa dichiarazione può essere definita esagerata, ponendo l’analisi al limite della verificabilità. Non è infatti possibile verificare le singole parti dell’analisi; possiamo però determinare se, effettivamente, sia in corso, a livello internazionale, un dibattito circa la pericolosità degli F-35.
Secondo un rapporto trapelato del Pentagono, il cui contenuto è stato riportato da diverse agenzie di stampa, i nuovi modelli di caccia monoposto riporterebbero diversi difetti che vanno ad aggiungersi a quelli già riscontrati in passato, come la vulnerabilità ai fulmini. La bocciatura che ne deriva è particolarmente pesante perchè riguarda debolezze strutturali e non problemi ordinari: oltre ad avere una pessima visibilità posteriore e strumenti elettronici difettosi, infatti, il rapporto informa che il display nel casco di volo non fornisce un orizzonte artificiale analogo a quello reale, e che l’immagine è a volte troppo scura o, addirittura, scompare. Anche la rivista online Defence News riprende il tema – citando stavolta un rapporto del Pentagono uscito in precedenza, a febbraio – che anticipa e conferma i difetti menzionati dal rapporto successivo.
Le informazioni trapelate dal Pentagono sono tuttavia insufficienti a determinare se, “per giudizio della comunità internazionale, nelle riviste specializzate e nella pubblicistica di tutto il mondo” gli F-35 sono pericolosi.
Ci affidiamo quindi all’opinione di esperti in materia, partendo da Pierre Spray, l’ingegnere che ha fatto costruire l’F-16, uno dei caccia più popolari e di successo. In un’intervista a Presa Diretta, andato in onda su Raitre il 3 febbraio 2013, Spray afferma che l’F-35 è il caccia “peggiore mai costruito”, procedendo ad elencarne i difetti tecnici.
I problemi tecnici del caccia sono ripresi da Winslow Wheeler, giornalista di Foreign Policy, autore di diversi articoli sul tema, che afferma che non solo il caccia è pieno di difetti, ma che si tratta di problemi non risolvibili. Alle sue preoccupazioni si aggiungono quelle di Walter Pincus, giornalista del Washington Post e vincitore del Premio Pulitzer che, nell’intervista a Presa Diretta, presenta il progetto F-35 come altamente difettoso. Pincus sostiene che il progetto non sarà completo prima del 2015, spiegando che una volta messi sul mercato, gli aerei dovranno essere ritirati e aggiornati, sostenendo che il processo è, tuttavia, in fase di sviluppo.
Dall’altro ci sembra doveroso riportare il punto di vista opposto, ossia la replica di chi lavora sul programma: rispondendo alle critiche, uno degli ufficiali militari ha ricordato che spesso i “megaprogetti” militari possono presentare problemi e che difetti di questo genere fanno parte della routine. Dunque non costituiscono un motivo di preoccupazione. Lo stesso rapporto del Pentagono, poi, deve essere preso con cautela, non trattandosi di un’analisi definitiva e ufficiale.
Vendola solleva un dibattito sicuramente presente a livello internazionale; non possiamo ignorare, infatti, che esistano fonti che stabiliscano la presenza di difetti dei velivoli. L’affermazione di Vendola risulta però esagerata e, nei suoi toni, al limite del verificabile, anche perché la progettazione è ancora in corso. “Nì” per Vendola, che riporta a galla un tema controverso sia a livello nazionale che internazionale.