Replicando alla denuncia fatta dal regista Bertolucci circa l’inagibilità del Campidoglio per persone disabili, Alemanno afferma che il Campidoglio prevede due possibilità di accesso per individui con difficoltà motorie: una rampa che parte da via del Tempio di Giove e un accesso tramite via delle Tre Pile, grazie ad un ascensore che permette di entrare a Palazzo dei Conservatori e Palazzo Caffarelli.
Le cose, però, non stanno esattamente così almeno secondo Il sito di Roma Capitale che menziona esclusivamente la prima delle due ipotesi suggerite da Alemanno, specificando inoltre che non vi sono facilitazioni per i disabili visivi e che il percorso pedonale esterno presenta una pavimentazione dissestata. Non esattamente quanto ci si aspetterebbe da un sito “totalmente accessibile”. E se ciò ancora non bastasse, è lo stesso delegato alla disabilità, nonché responsabile welfare del Psi, Antonio Guidi, a contrastare la tesi di Alemanno: “la denuncia di Bertolucci è giusta. Un ingresso posteriore per raggiungere la piazza del Campidoglio esiste ma non è segnalato, è solo per addetti ai lavori”. Per carità, riconosciamo le difficoltà logistiche che presenta una città millenaria ed affollata come Roma, ma allo stesso tempo non possiamo fingere di non vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti, ovvero che il sindaco non può andare oltre il “Nì”.