Direttamente da Facebook arriva l’attacco di Alessandro Di Battista alla tanto odiata premiata ditta Berlusconi-Pd. Una storia che va avanti dal 2011 – secondo quanto afferma il grillino – che si intreccia con l’alternarsi al potere fra i due partiti e da un tasso di disoccupazione giovanile in costante crescita.
I numeri, quelli facili
Fino a novembre 2011, come dice giustamente Di Battista, a guidare il nostro Paese c’era l’esecutivo capitanato da Silvio Berlusconi mentre il Partito Democratico, guidato al tempo da Pierluigi Bersani, era all’opposizione. Se il Pd facesse “finta opposizione” o meno, non sentenziamo, essendo questa una chiara opinione personale del politico 5 stelle
I numeri, quelli un po’ più difficili
Grazie all’Istat verifichiamo i poco edificanti dati della disoccupazione giovanile. Come sempre ricordiamo che il dato è calcolato considerando i giovani disoccupati fra i 15 e i 24 anni sul totale di quelli attivi, cioè in cerca di lavoro (non vengono quindi inclusi, per esempio, gli studenti). Nel 2011, quando governava il Cavaliere, la percentuale era al 29,1%, mentre oggi siamo effettivamente arrivati al 43,3%.
Compagni di riforma?
Sembra proprio di sì. Il complesso iter di riforma costituzionale è ancora in fase primordiale, avendo ricevuto una sola delle 4 approvazioni necessarie. Proprio sull’unica approvazione ricevuta fino ad oggi, andiamo a verificare l’ultima parte della dichiarazione di Di Battista. Dal resoconto di Openpolis apprendiamo come effettivamente Forza Italia e Partito Democratico abbiano votato assieme per modificare il Senato ed il Titolo V della nostra Carta Costituente.
Di Battista promosso al fact-checking: voto “Vero”!