Alessandro Di Battista torna a parlare di Boko Haram. Non è la prima volta che il grillino si misura con tale argomento: ha infatti ottenuto una certa eco una sua discussa affermazione a riguardo, che noi giudicammo totalmente errata e che divenne, suo malgrado, un piccolo caso politico/giornalistico in Italia dopo che il New York Times ne aveva ripreso il caso.



Ora, riprendendo un’opinione abbastanza diffusa (già citata, per esempio, anche dal nostro ministro Gentiloni) Di Battista sostiene che Boko Haram sia un grande gruppo jihadista locale e anche la causa del rinvio delle elezioni presidenziali. Ma sarà vero?



La questione



Di Battista (e anche Il sito della Farnesina) si rifà ad un comunicato della Commissione Elettorale nigeriana (Inec) del 7 febbraio 2015, in cui si citano espressamente rischi per la sicurezza nel Nord-Est del Paese (aree di Borno, Yobe, Adamawa e Gombe).



In ragione di tale rischi, l’Inec ha rinviato le elezioni presidenziali e dell’Assemblea nazionale a fine marzo e quelle relative alle elezioni dei 28 governatori e delle Assemblee per inizio aprile. L’Inec spiegherà poi che tale decisioni è stata presa a causa della mancanza delle condizioni di sicurezza nel Nord-Est del Paese a causa della “rivolta” in atto guidata dal gruppo islamico Boko Haram, ma anche dall’altissimo numero di schede elettorali non ancora distribuite.



E’ inoltre stata espressamente comunicata, da parte del fronte jihadista, la volontà di non permettere libere elezioni nelle aree controllate, come è testimoniato da questo video del leader Abubakar Shekau.



E’ il caso di riportare, tuttavia, che serpeggia il sospetto che vi sia dell’altro. Alcuni autorevoli think thank internazionali, come Chathamhouse.org o Cfr.org, pur non sottostimando l’avanzata degli jihadisti, riportano la questione a un vero e proprio calcolo politico: si accusano infatti le istituzioni di sfruttare la rivolta in atto come pretesto per non arrivare alle nuove elezioni.



P.S.: è corretto invece dire che Boko Haram sia un “grande gruppo jihadista locale”: per una breve storia dell’importanza (e pericolosità) del movimento rimandiamo a questo bell’articolo del Council on Foreign Relations.



Il verdetto



Di Battista avrebbe ragione su tutta la linea se ci fermassimo alle mere fonti ufficiali. Rimanendo su fonti autorevoli, ma non “governative”, è però bene notare che la causa del rinvio elettorale è in realta dibattuta: c’è il dubbio che Boko Haram, per quanto importante, sia un pretesto per nascondere giochi politici di altro tipo. “C’eri quasi”