Quando l’ormai dimissionaria Renata Polverini sostiene che il sacrario al Generale Rodolfo Graziani ad Affile sia stato finanziato nel 2008 dalla Giunta presieduta da Piero Marrazzo dice una mezza verità…


E’ vero, infatti, che la delibera con cui venivano stanziate le risorse necessarie ai lavori di ristrutturazione del Parco Radimonte, in cui il mausoleo è stato collocato, risale al novembre 2008 (la n. 861, “Programma triennale straordinario Opere Pubbliche”, con cui si stanziavano 50mila euro), ma è anche vero che i soldi necessari al completamento dell’opera di ristrutturazione sono stati erogati tramite determinazioni successive. Per l’esercizio finanziario 2010 e 2011 sono stati stanziati più di 180 mila euro, spalmati sui due anni (proposta n. 2481 del febbraio 2010), mentre per l’esercizio finanziario 2012 sono stati stanziati altri 20 mila euro (proposta n. 16773 dell’agosto 2012, Programma “Verde sociale: III edizione”).


Il mausoleo in sè sarebbe costato 127mila euro, secondo un articolo del Corriere della Sera risalente all’agosto 2012, e la delibera con cui il Comune di Affile decide di intitolare il sacrario a Graziani è del luglio 2012 (la n. 66). La conclusione dei lavori sul mausoleo è, quindi, per forza di cosa precedente lo stanziamento degli ultimi fondi, che risale all’agosto 2012.


Non è dato sapere tuttavia con quale delle numerose tranche sia stato effettivamente pagato il monumento. Secondo le fonti citate dal summenzionato articolo del Corriere della Sera il progetto originario, predisposto dalla Regione, non prevedeva neppure la costruzione del mausoleo, ma solamente la ristrutturazione del Parco. Fonti più dettagliate al riguardo non sono disponibili, poichè sia sul sito del Comune, sia su quello della Regione, non sono reperibili nè il testo delle delibere, nè dettagli di qualsivoglia natura in merito al progetto di ristrutturazione.


Renata Polverini ha quindi ragione quando dice che la Giunta regionale non avrebbe comunque potuto definanziare il progetto? Anche se non ci è possibile verificarlo direttamente, seguendo la logica diremmo di sì. Così come è plausibile che, nel caso in cui la Giunta avesse minacciato di interrompere l’erogazione dell’ultima tranche, a seguito dell’intitolazione del mausoleo a Graziani, ciò sarebbe stato inutile perchè quest’ultimo era stato già concluso. Ci sembra inoltre pacifico ritenere che la Regione Lazio non abbia effettivamente il potere di rimuovere il monumento ex-post, la qual cosa, semmai, sarebbe di competenza del Comune. La questione avrebbe potuto, forse, avere una soluzione ex-ante di tipo politico, ma questo tipo di considerazioni esulano dai confini della nostra analisi.


Tutto considerato Renata Polverini porta quindi a casa (in tutti i sensi, viste le recenti dimissioni) la sufficienza: “C’eri quasi”.