Il segretario del Partito Democratico difende il suo capogruppo al Senato, Luigi Zanda, ricordando che il disegno di legge sul conflitto d’interessi risale ad un mese fa, e che la recente avventura giudiziaria di Silvio Berlusconi non c’entra nulla.



Il tanto incriminato ddl è stato presentato il 20 giugno 2013 (non esattamente un mese, la dichiarazione risale al 13 luglio) dal senatore Mucchetti (Pd) e co-firmato da un gruppo di senatori del Pd, tra cui Luigi Zanda. Si tratta di una norma che viene descritta da Mucchetti stesso sull’Unità come: “un disegno di legge che abroga la vecchia norma del 1957 e trasferisce l’intera materia delle ineleggibilità d’affari nel regime delle incompatibilità”. La proposta, quindi, abroga l’articolo 10 della legge sull’ineleggibilità e lo sostituisce con la incompatibilità, ossia sancisce l’incompatibilità tra l’essere parlamentare e l’avere interessi in aziende che hanno a che fare con l’amministrazione pubblica.



Il senatore continua spiegando il motivo per cui un cambio di focus risulta necessario: “l’interdizione dai pubblici uffici non impedirebbe però a Berlusconi di continuare a guidare il centrodestra. E di esercitare così un’influenza rilevante sulla politica italiana”.



Come riportato da un comunicato stampa rilasciato da Mucchetti lo scorso 12 luglio, molti giornali, già da maggio, parlavano della proposta democratica, sottolineandone proprio i vantaggi e meriti. “Berlusconi può restare, ma prima venda tutto” (L’Unità del 25 maggio); “Se vuole restare in parlamento Silvio dovrà vendere le aziende” (La Repubblica, 24 maggio), “Ineleggibilità ingenua, meglio incompatibilità” (La Stampa, 24 maggio); “Mucchetti, risolvere il problema alla radice” (Il Messaggero, 21 giugno); “Conflitto d’interessi: così possiamo uscire dall’anomalia” (L’Unità, 21 giugno).



Il 9 luglio esce la notizia che il processo Mediaset arriverà in Cassazione il 30 luglio e improvvisamente, tramite il blog del Movimento 5 Stelle, il ddl di Mucchetti ritorna sulle pagine dei quotidiani. “Ineleggibile o incompatibile? Essere o non essere?”, così dal suo blog Beppe Grillo si scaglia contro i senatori del Pd, definendo la norma incriminata “Salva-Berlusconi” e attacca con la solita arte comunicativa che lo contraddistingue: “Per gli amici del giaguaro, quelli che dovevano smacchiarlo, le leggi che lo riguardano non si applicano e, se si è costretti a farlo, si cambiano”.





Non troviamo prova del “fondo di giornale con grandi apprezzamenti”, d cui parla Epifani, anche perchè la maggior parte degli articoli che Mucchetti stesso riporta nel suo comunicato stampa o sono stati scritti da lui, o sono una sua intervista. Leggera ma fondamentale imprecisione per Guglielmo Epifani che si prende un “C’eri quasi” da Pagella Politica.



P.S.: per seguire l’iter del ddl. 853 ecco un comodo link.