Il candidato governatore alla Regione Lazio del Pd denuncia una scarsa capacità del sistema laziale di attrarre e, soprattutto, trattenere i turisti.


Per quanto sia difficile quantificare il “ridicolo” citato da Zingaretti, siamo andati a spulciare i dati Istat riportati dall’Agenzia nazionale per il Turismo (Enit) relativi al tema in questione, in modo da confrontare il Lazio con le altre Regioni italiane. Secondo tali dati, il Lazio è effettivamente in fondo alle classifiche italiane in termini di permanenza media dei turisti (stranieri) per Regione. I dati – che si riferiscono al 2010 – mostrano il Lazio terz’ultimo in classifica per permanenza media del turista negli esercizi ricettivi della Regione, con 3,1 giorni in totale. Per quanto questo non sia necessariamente un numero “ridicolo”, è comprensibile l’aggettivo di Zingaretti, vista l’indubbia attrattività che dovrebbero esercitare alcune località laziali, Roma in testa.



E come si comportano i turisti italiani? Guardando la classifica disponibile sul sito dell’Istat – sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi (vedi tavola 2.13) si direbbe non troppo diversamente dagli stranieri. Dividendo il numero di presenze per numero di arrivi, infatti, si nota che il Lazio è terz’ultimo per permanenza media anche tra i turisti nazionali.



Zingaretti fa poi riferimento anche alla vicinanza del Colosseo al mare: egli dichiara correttamente che l’Anfiteatro Flavio dista solo 30 km dalle coste. Prendendo la strada (a nostro avviso) più breve, via Cristoforo Colombo, un turista che si è appena goduto il Colosseo, potrebbe raggiungere il litorale percorrendo, effettivamente, poco meno di 27 km, secondo le indicazioni di Google Maps.


Il fatto che “uno che viene a Roma […] neanche sa” che il mare sia così vicino, resta un’affermazione inverificabile. Questo commento rende la dichiarazione un po’ colloquiale, ma fondamentalmente corretta e Zingaretti si guadagna quindi un “Vero”.