Nell’ambito della politca di coesione comunitaria, per gli anni di programmazione 2007-2013, la Puglia è stata inserita tra le 5 Regioni ad obiettivo convergenza insieme a Calabria, Campania, Sicilia e Basilicata – anche se quest’ultima con lo status di phasing out, ossia a titolo transitorio.
In Italia ai fondi europei per le politiche regionali di coesione è associato un co-finanziamento nazionale a cui concorrono, come stabilito nel Quadro Strategico Nazionale, la quota statale e quella regionale/locale. Le tabelle della sezione “disposizioni finanziarie” dei Piani Operativi Regionali pugliesi del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e del FSE (Fondo Sociale Europeo) mostrano che il tasso di co-finanziamento nazionale pubblico per gli interventi è del 50%. Tali dati non specificano però l’entità delle risorse “statali”, ne’ di quelle “regionali”. Ciò viene chiarito, infatti, dalla delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, laddove si definiscono i criteri di co-finanziamento. Tali criteri prevedono che le Regioni ad obiettivo convergenza assicurino una quota minima di co-finanziamento stabilita in circa il 15 per cento – per l’appunto i 15 milioni dell’esempio di Vendola.
Nulla da eccepire su questa dichiarazione di Nichi Vendola: “Vero”!