Continua il triste conteggio dei rifugiati siriani. A tenerlo, e a ricordare all’opinione pubblica italiana della tragedia attualmente in corso nel Paese mediorientale, è la presidente della Camera Laura Boldrini. La sua ultima esternazione a riguardo risaliva a giugno, e abbiamo dovuto darle ragione, con rammarico. Da quando la rivolta contro il regime di Bashar Al-Assad si è tramutata in una vera e propria guerra civile, infatti, il numero di rifugiati scappati dal Paese o sfollati al suo interno non ha fatto che salire.



Il numero di rifugiati



Su una popolazione che nel 2010 (prima dell’inizio della guerra) si avvicinava ai 22 milioni di abitanti, sono ormai 3 milioni i rifugiati fuggiti all’estero e registrati, secondo i dati dell’Unhcr (numero che non prende in considerazione altre 200 mila persone in fuga che non sono ancora state registrate). Una crescita pressoché costante da quando sono cominciati gli scontri tra governo e opposizione/ribelli.






Ai rifugiati che hanno abbandonato il Paese in guerra dobbiamo aggiungere i 6,45 milioni di sfollati, o “internally displaced persons” secondo la definizione internazionale. Sono le persone che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni a causa della guerra ma che non hanno lasciato il Paese. Riteniamo che sia probabilmente la somma di questi sventurati e dei rifugiati all’estero a cui si riferisce Boldrini, fino ad ora estremamente puntuale nel riportare le cifre della tragedia.



Il peso sui Paesi confinanti



Come dice la presidente della Camera, il Libano ha attualmente una popolazione di 4,5 milioni di abitanti ed ospita 1,1 milioni di rifugiati siriani. Per quel che riguarda la Turchia, ne ospita attualmente quasi 900 mila (ai quali devono però aggiungersi altri 170 mila rifugiati in attesa di essere registrati). E’ però sull’ultima frase che scivola Boldrini. Non è infatti da tre anni che la Turchia si trova a dover ospitare più di un milione di rifugiati, e basta osservare il grafico sotto per rendersene conto; senza voler sottostimare lo sforzo umanitario sostenuto da Ankara negli ultimi anni, è infatti solo nel corso degli ultimi 6 mesi che il totale dei rifugiati si è avvicinato al milione.






Insomma, al momento non ci resta che riconoscere l’attenzione di Boldrini al problema, pur notando qualche imprecisione nella sua esposizione. “C’eri quasi”.