Laura Boldrini interviene di frequente sulle questioni di genere (come si può vedere dal numero dei suoi fact-checking su questo tema); lo fa nuovamente qualche giorno prima della giornata internazionale delle donne. Tuttavia non troviamo riscontro del dato tweettato dalla presidente della Camera nel Rapporto sulla Sicurezza e l’Insicurezza Sociale pubblicato da Demos&Pi, dall’Osservatorio di Pavia e dalla Fondazione Unipolis.
I dati nel dettaglio
L’ultimo dato Istat disponibile riguarda il 2013, quando sono stati registrati 502 omicidi volontari (il numero potrebbe quasi raddoppiare laddove venissero classificati come omicidi dolosi le 366 morti al largo di Lampedusa). Il tasso di omicidi denunciati è quindi pari a 0,9 per 100.000 abitanti, il che colloca l’Italia nella parte bassa della classifica Ue capeggiata dai Paesi Baltici, dove il tasso supera i 5 omicidi per 100 000 abitanti.
Donne vs Uomini
Nel 2013 gli uomini avevano 1,1 probabilità su 100.000 di essere vittima di omicidio – quasi il doppio di quelle delle donne (0,58). E’ vero, come indica Boldrini, che tale tasso è molto calato per gli uomini e rimasto sostanzialmente invariato per le donne. Andando ad integrare i dati Istat citati sopra (relativi al periodo 2002-2013) con quelli pubblicati in un vecchio rapporto del Ministero dell’Interno, infatti, possiamo tracciare l’andamento degli omicidi divisi per genere negli scorsi decenni. I risultati, raccolti nel grafico a destra, confermano complessivamente quanto riferito dalla presidente della Camera: la percentuale della diminuzione del numero degli omicidi degli uomini è del 72% mentre è rimasto invariato il tasso dei delitti che hanno visto come vittime le donne (da 0,6 a 0,58).
Bisogna aggiungere che forse questi dati sono da considerare non perfettamente comparabili tra di loro ma, ascoltando il saluto introduttivo di Laura Boldrini alla presentazione del rapporto sulla sicurezza, riscontriamo che cita parola per parola il riassunto dell’Istat nel dossier “Noi Italia”, edizione 2015. Come si può leggere, infatti:
“Prosegue il calo del numero di omicidi degli uomini (il tasso su 100 mila maschi passa da 4,4 nel 1992 a 1,1 nel 2013); costante invece il numero di omicidi di donne, intorno allo 0,5 per 100 mila femmine. L’omicida delle donne è nel 42,5 per cento dei casi il partner o ex partner”.
In questo caso i numeri combaciano perfettamente con quelli usati da Boldrini – anche se i dati da noi trovati indicano che il numero di omicidi è rimasto attorno al livello dello 0,6 e non 0,5. Per maggiori dettagli sul tasso di omicidi nel mondo e la distribuzione tra generi invitiamo a leggere questo rapporto dell’UN Office on Drugs and Crime (Unodc).
Il verdetto
Su Twitter lo staff di Laura Boldrini sbaglia la fonte ma non il dato: negli ultimi 20 anni è diminuito notevolmente il numero di maschi rimasti vittime di un omicidio mentre è rimasto sostanzialmente invariato quello delle femmine. Oltre alla fonte il tweet sbaglia anche l’indicatore: il calo registrato dall’Istat non è nel numero di omicidi ma nel suo tasso su 100.000 abitanti.
Dal momento, però, che nella conferenza Boldrini ha dichiarato correttamente quello che riportava l’Istat non ci sentiamo di penalizzare le lievi imprecisioni che sono state digitate nel tweet dallo staff. “Vero”.
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* I dati 1983 e 1993 nel grafico sono tratti dal Ministero dell’Interno, quelli 2003 e 2013 dall’Istat