In un’intervista rilasciata a Repubblica, il ministro degli Esteri sottolinea che il maggiore afflusso migratorio non può considerarsi un fenomeno transitorio viste la crescita demografica del continente africano. Davvero la popolazione europea si contrae mentre quella africana esplode?
Il condizionale è d’obbligo
La sicurezza con cui Gentiloni condivide la sua proiezione è sicuramente inappropriata. I pronostici demografici hanno ovviamente dei margini di incertezza e, trattandosi di una previsione da qui a 35 anni, c’è abbastanza tempo perché ci siano cambiamenti inaspettati nella mortalità e nella fertilità della popolazione studiata. Inoltre, come fanno notare i nostri colleghi fact-checker di AfricaCheck, i censimenti nel continente non sono sempre affidabilissimi.
Le previsioni Onu
Fermo restando quanto detto sopra, le proiezioni demografiche dell’Onu si sono rivelate in passato piuttosto affidabili (un margine d’errore quasi sempre inferiore al 4%). Troviamo conferma dei dati citati da Gentiloni nell’ultimo documento rilasciato dalla Divisione per gli Affari Economici e Sociali (Desa) dell’Onu. Secondo la previsione “centrale” delle Nazioni Unite infatti, la popolazione africana passerebbe da 1 miliardo e 186 milioni nel 2015 a 2 miliardi e 478 milioni nel 2050. Questo aumento rappresenterebbe oltre la metà dell’aumento della popolazione complessiva sul pianeta Terra.
Nel frattempo, la popolazione europea dovrebbe ridursi leggermente da 738 milioni a 707 milioni (-4%). Alcuni Paesi europei vivrebbero delle contrazioni ancora più importanti: per Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Serbia, Ucraina ed Ungheria la popolazione dovrebbe ridursi di oltre il 15%! In questo scenario, entro il 2050, il nostro continente si vedrebbe superato per peso demografico dall’America Latina ed i Caraibi.
Riassumiamo qui in basso le popolazioni attuali e previste dei continenti secondo l’Onu.
Il verdetto
Gentiloni farebbe meglio a parlare usando il condizionale quando cita delle previsioni, inoltre esagera leggermente la contrazione ipotizzata per l’Europa (4% e non 5%). Non è tuttavia abbastanza per non riconoscergli il “Vero”, dal momento che l’Onu prevede che la popolazione africana raddoppi nei prossimi 35 anni e che quella europea si contragga leggermente.