In una rara intervista rilasciata agli odiati giornalisti, Beppe Grillo si lamenta di non aver ricevuto da Napolitano l’incarico di formare il governo: a suo avviso, la motivazione addotta dal Capo dello Stato – la mancanza di numeri sufficienti a garantire la fiducia ai pentastellati – non sarebbe valida in quanto, afferma, Bettino Craxi andò al governo con solo l’otto percento.
Come leggiamo nella sezione storica del sito del governo, Craxi ha inaugurato la IX Legislatura con un governo in carica dal 4 agosto 1983 all’1 agosto 1986. A questo ha fatto seguito il governo Craxi II, durato meno di un anno. Ma quanti voti avrà avuto il leader del Partito Socialista? Consultando i dati dell’Archivio storico delle Elezioni vediamo che il Partito Socialista nel 1983, aveva ottenuto, alla Camera, oltre 4,2 milioni di voti (pari all’11,44% del totale) e, oltre 3,5 voti al Senato, (pari all’11,39%): già una lieve imprecisione per Beppe Grillo che, invece, parla dell’otto percento.
Il leader dei pentastellati, però, omette un’importante precisazione, che è la risposta alla sua stessa domanda. Il governo Craxi I, infatti, non era un governo monocolore ma, anzi, era sostenuto da una coalizione politica particolarmente ampia e composta, oltre che dal Partito Socialista, dalla Democrazia Cristiana, dal Partito Socialista Democratico Italiano, dal Partito Repubblicano Italiano e dal Partito Liberale Italiano. Sempre grazie all’Archivio storico delle Elezioni, vediamo che, complessivamente, questi partiti avevano raccolto oltre la metà dei voti (56,43 percento alla Camera e 54,97 percento al Senato).
Grillo, e i capigruppo Crimi e Lombardi, invece, non hanno mai ventilato un’ipotesi di coalizione. Al contrario, al termine delle consultazioni hanno richiesto l’incarico esclusivo. Per dovere di cronaca sottolineiamo che il Beppe nazionale ha corretto il tiro qualche giorno fa quando ha accusato Bersani di aver chiesto solamente i voti ai grillini, e non anche la loro cooperazione.
Ad una prima imprecisione si accompagna una pesante omissione dal sapore prettamente politico; Pagella Politica analizza i fatti e non le intenzioni, ma non può esimersi dall’evidenziare un paragone sballato: “Nì” per Beppe Grillo!