Le dimensioni di una crisi economica si misurano anche sul terreno del “problema casa” e nel nostro Paese, purtroppo, non sono certo mancati toni allarmistici al riguardo, tanto che Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini hanno predisposto un apposito Dossier Statistico sulle Locazioni che offre una panoramica aggiornata del problema. Vito Crimi si inserisce in questo filone commentando un altro aspetto di questo dramma, ovvero la morosità incolpevole. Apprezziamo particolarmente l’approccio del capogruppo dei pentastellati al Senato che, come suole fare Pagella Politica, parte con la definizione del problema. La morosità incolpevole è esattamente quella definita da Crimi: il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari la descrive come l’incapacità di pagare l’affitto regolarmente, determinata dalla perdita del lavoro e del reddito a causa della crisi economica (si veda a tal proposito il comunicato stampa del 21 dicembre 2012).
Per capire se Vito Crimi abbia detto il vero relativamente al caso bresciano, partiamo dai dati del Ministero dell’Interno, pubblicati da Cgil, sui provvedimenti esecutivi di sfratto nel periodo gennaio – dicembre 2012. Ebbene, vi si può leggere che, nel bresciano, sono stati emanati, in totale, 2.303 provvedimenti di sfratto, di cui 676 specificamente per morosità nel solo capoluogo. Il capogruppo dei 5 Stelle al Senato sembra far riferimento a questo comunicato stampa della Cisl di Brescia in cui, riportando l’intervento del segretario generale del Sindacato Inquilini della Cisl, viene segnalato un aumento di sfratti per morosità da 262 a 700. Tuttavia, se si legge l’intera trascrizione dell’intervento, si può notare che i numeri sono riportati in maniera erronea: se, infatti, erano proprio 262 gli sfratti a Brescia nel 2004, nel 2011 (quindi non il dato più recente) questi sarebbero saliti a 590 (nota 2 a pagina 25). Ad ogni modo, trascurando l’errore dell’ufficio stampa della Cisl di Brescia, questi numeri sembrerebbero confermare l’arrotondamento per eccesso di Vito Crimi. Come si può leggere nell’approfondimento di Altalex sullo sfratto, però, lo sfratto per morosità è, genericamente, quel provvedimento attraverso il quale il giudice impone al conduttore (inquillino) di rilasciare e riconsegnare l’appartamento, in seguito al mancato pagamento del canone di affitto. Di conseguenza, non essendo specificato, se, nella casistica di ‘morosità’, oltre a quella incolpevole ricadano altre tipologie, siamo andati alla ricerca di dati più precisi. Sembrerebbe, infatti, che Vito Crimi abbia confuso i numeri sullo sfratto per morosità in generale con quelli specificamente relativi alla morosità incolpevole, ingrandendo indebitamente un problema pur già grave. Abbiamo quindi scomodato il portale del Sindacato dei Pensionati della Cgil Lombardia che nell’ottobre 2012 ha lanciato un appello per fermare gli sfratti dovuti proprio alla morosità incolpevole. Nel “Volantone” allegato – scaricabile dalla pagina che abbiamo linkato – vengono segnalati oltre 500 sfratti all’anno per morosità incolpevole, nel solo capoluogo bresciano. Non esattamente quanto affermato dal portavoce pentastellato in Senato, ma molto vicino.
Alla luce di quanto esposto sopra, Pagella Politica non può che classificare questa dichiarazione con un “C’eri quasi”. Tuttavia, ci preme sottolineare la difficoltà nel rintracciare dati su chi non paga intenzionalmente l’affitto: invitiamo i lettori a segnalarci altri dati sul tema, qualora ve ne fossero.