Legambiente definisce la green economy (economia verde) “una economia il cui impatto ambientale sia contenuto entro dei limiti accettabili”, con un focus alle cosiddette energie rinnovabili (eolico, solare, biomasse, geotermia, idroelettrico). Pertanto, “nella green economy svolge un ruolo di primaria importanza la tecnologia e la conoscenza scientifica”.



Se fino a qualche anno fa la green economy rappresentava una noiosa voce aggiuntiva nel capitolo spese, oggi è sempre più considerata come un’opportunità di crescita. Laura Puppato cita correttamente il Piano Straordinario di Efficienza Energetica che Confindustria ha elaborato in collaborazione con Enea. In tale documento si legge che se l’attuale livello di incentivazione viene mantenuto strutturalmente fino al 2020, assistito parallelamente da una normativa orientata a promuovere l’uso delle tecnologie più efficienti, si possono creare 1.635.000 nuovi posti di lavoro.



Laura Puppato ha fatto bene i compiti per casa e, almeno sulla green economy, è arrivata preparata: vero!