Triplice dichiarazione per De Magistris sul tema scottante dei rifiuti a Napoli. Il sindaco sostiene che la raccolta differenziata sia arrivata al 30%, che i cittadini interessati dal porta a porta saranno 500 mila tra un mese e che questo farà sì che Napoli superi Torino nella graduatoria. Sarà tutto vero? Vediamo.


1) “La raccolta differenziata è al 30%”. Gli ultimi dati Istat, pubblicati a luglio 2012 e riguardanti il 2011, mostrano un miglioramento della percentuale di raccolta differenziata nel capoluogo campano nel corso degli ultimi 10 anni. Si passa infatti dall’8,7% del 2000 fino ad arrivare al 18,7% del 2011, dato che tuttavia colloca Napoli al 95°posto (su 117) della classifica dei capoluoghi di Provincia.


Raccolta differenziata dei rifiuti urbani per i Comuni capoluogo di Provincia (Napoli) – Anni 2000-2011 (valori percentuali)



 


De Magistris sta però parlando a fine 2012 e, anche se un aumento dal 18 a 30% in un solo anno può sembrare un po’ esagerato, dobbiamo comunque ritenere i dati Istat troppo “obsoleti” ai fini di questa dichiarazione. Viene però in nostro soccorso la Regione Campania  che al 15 gennaio 2013 riporta i seguenti dati riferiti al 2012 (qui il link ai dati sulla raccolta differenziata Regione Campania):


COMUNE DI NAPOLI (dati al 15 gennaio 2013)


Differenziato 75.477.820
Indifferenziato 294.384.510
Totale 369.862.330
% Raccolta differenziata 20,40%
Produzione in valore % 2012/2011 -4,86%


Sembra, quindi, una situazione abbastanza diversa da quella presentata da De Magistris. Potrebbe essere che egli stia parlando di un picco del 30% raggiunto in un particolare momento dell’anno, come promesso da Sodano in questo articolo, tuttavia nello stesso articolo Sodano parla anche di una media del 25% nel 2012 (mentre in realtà è del 20%) e non siamo riusciti a reperire dati che mostrino la raccolta mese per mese. Inoltre, secondo il sito Promesse Pubbliche il picco di dicembre si sarebbe fermato al 25%. Diamo quindi un Nì per questa parte, in attesa di avere dei dati aggiornati.


2) “A febbraio 500 mila cittadini napoletani saranno interessati dal porta a porta”. Questo, in effetti, era l’obiettivo del piano presentato il 29 luglio 2011 dal vicesindaco Tommaso Sodano davanti all’allora ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, al presidente Conai De Santis e allo stesso De Magistris. Il piano prevedeva infatti di estendere il porta a porta (al momento dell’affermazione, disponibile solo a circa 145 mila gli abitanti) a 165 mila cittadini entro fine 2011, per poi raggiungere quota 500 nel 2012. Questo non è purtroppo avvenuto, come ammesso dallo stesso Sodano, il quale lo scorso dicembre ci informava che il numero di cittadini coinvolti nel porta a porta era al momento di 320 mila, e che sarebbe previsto un ampliamento ad altri 100 mila ad inizio 2013 (per questo De Magistris parla di febbraio). Questa parte della dichiarazione non è di per sé verificabile, visto che si tratta di un obiettivo ancora da raggiungere.


3) “[Questo farà di Napoli] la città col maggior numero di abitanti coinvolti dal porta a porta, superando anche Torino”. Effettivamente, se Napoli raggiungesse quota 500 mila cittadini coinvolti nel porta a porta, arriverebbe a superare Torino (a quota 400 mila), che è attualmente (in termini assoluti) la città con la maggior copertura. Il porta a porta a Roma, ad esempio si aggira intorno ai 200 mila abitanti. Vera quindi questa parte dell’affermazione.


Facendo una “media ponderata” dei voti dati e considerando che la parte portante della dichiarazione è riferita alla percentuale di differenziata (la seconda parte non è verificabile e la terza, seppur corretta, è “al futuro”), diamo un Nì a De Magistris!