Una politica di cambiamento vuole dire anche velocizzare i tempi della politica attraverso gli strumenti che la legge prevede. Un decreto legge deliberato dal Consiglio dei Ministri, dopo essere stato convertito in legge nei 60 giorni previsti ed essere stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, deve ricevere spesso e volentieri una serie di provvedimenti attuativi che trasformino il dire in fare. I provvedimenti attuativi per natura possono essere con termine (cioè con una scadenza) o senza termine. Questo vuol dire che spesso non basta votare una norma e pubblicarla in G.U. per vederla attuata. Per questo motivo uno dei compiti più impegnativi per un governo è non solo rendere reali i provvedimenti deliberati, ma anche “smaltire” i residui del passato.
Monti e Letta: un bagaglio pesante
A detta dell’ex sindaco, i governi Monti e Letta messi insieme avrebbero lasciato in sospeso ben 889 decreti attuativi.
Per verificare questi numeri consultiamo le pubblicazioni ad opera dell’ufficio di governo che si occupa di monitorare l’attuazione del programma politico. L’ultimo aggiornamento risale al 27 novembre 2014. Come si può vedere dal grafico a destra, al giorno dell’insediamento del governo Renzi, i due esecutivi Monti e Letta avevano lasciato 889 provvedimenti attuativi da adottare (474 Monti, 415 Letta).
A fine novembre questo totale era sceso a 410, meno della metà del totale iniziale.
Renzi campione di attuazione?
Sembra quindi essere vero che in nove mesi l’attuale Presidente del Consiglio abbia dimezzato i provvedimenti attuativi lasciati da Monti e Letta, ma sembra non essere altrettanto vero che ne manchino solamente 200 (dal grafico è evidente che ne manchino 410, il doppio di quanto dichiarato dal Premier). Ma allora a cosa si riferisce Renzi?
Il Premier si esprime in maniera poco chiara, e per capire di cosa stiamo parlando ci rifacciamo al comunicato del governo proprio su questa pubblicazione: “Al 22 febbraio scorso, le leggi riferite ai governi Monti e Letta avevano bisogno di 889 decreti per poter essere attuate, oggi quei decreti sono scesi a 410. Di questi, peraltro, 245 rientrano tuttora nei termini previsti per la loro adozione o sono privi di termine espresso”.
Il verdetto di Pagella
E’ quindi vero che il governo Renzi ha dimezzato i provvedimenti attuativi del passato in soli 9 mesi, ed è anche vero che dei 410 rimasti, sono solamente 245 quelli ancora in sospeso, non essendo ancora scaduti.