Appena visibile dietro al plastico del Quirinale di Bruno Vespa, Matteo Renzi si autoesclude dal diventarne un futuro inquilino. Tra le varie ragioni che annovera per spiegare l’incompatibilità di fondo, vi è anche il suo ruolo di segretario del Pd. Dopo aver efficacemente condotto l’iter per arrivare a vedere eletto il suo candidato al colle più alto, ci aspettiamo che il Premier conosca bene gli 11 predecessori di Mattarella. Ma vediamo se commette qualche scivolone. Ci affidiamo alle biografie disponibili sul sito del Quirinale per riassumere qui in basso (e a questo link) i principali ruoli ricoperti dagli 11 Presidenti della Repubblica.






Mai è stato eletto un segretario di partito, a parte Saragat. Oltre a Giuseppe Saragat, già Segretario del Partito Socialista Democratico italiano, per molti anni anche Sandro Pertini ha ricoperto il ruolo apicale nel suo partito (il Partito Socialista Italiano) sia durante l’occupazione nazista che nel 1945. Va inoltre segnalato che il Presidente emerito Giorgio Napolitano è stato dirigente di spicco del Pci coprendo anche il ruolo di coordinatore dell’ufficio politico e della segreteria.



Qualche Presidente del Consiglio (Segni, Ciampi, forse Leone). Oltre a Segni, Ciampi e “forse” Leone (a difesa del Premier, Leone ha governato per sei mesi scarsi nel 1963 e di nuovo nel 1968) è mancato nella lista di Renzi anche il democristiano Francesco Cossiga.



2 ministri del Tesoro. Ciampi ed Einaudi ricoprirono entrambi questo ruolo oltre ad essere entrambi governatori della Banca d’Italia prima di diventare Presidenti della Repubblica. Enrico De Nicola fu sottosegretario al Tesoro ma, oltre a non essere diventato ministro, tale ruolo gli fu attribuito durante il Regno d’Italia. Per tale ragione non ci sentiamo di indicarlo come un errore di Renzi.



7 presidenti di Camera e Senato: dal nostro conteggio (e da quello della Camera) risultano sei i presidenti della Camera: oltre ai già citati Leone, Pertini, Napolitano, anche Giovanni Gronchi e Oscar Luigi Scalfaro (sebbene quest’ultimo abbia detenuto il ruolo per appena 1 mese nel 1992). Solo Cossiga è arrivato al Quirinale avendo ricoperto il ruolo di Presidente del Senato. Relativamente agli altri, è vero che De Nicola è stato presidente della Camera (ma negli anni ’20) e Saragat è stato Presidente dell’Assemblea Costituente. Renzi non sbaglia seppur un po’ impreciso.



Mattarella primo dalla Corte Costituzionale. Tale affermazione è vera, anche se Enrico De Nicola fece il processo inverso – dopo essere diventato il primo Presidente della Repubblica (sebbene solo a causa della norma transitoria della Costituzione per 5 mesi scarsi), è stato Presidente della Corte Costituzionale (oltre che presidente del Senato).



Il verdetto



Renzi va a memoria e sciorina in maniera piuttosto precisa i ruoli dei nostri Presidenti della Repubblica. Scivola su Pertini Segretario di partito, ma dimentica Cossiga Premier, ed esaspera il numero di presidenti della Camera. Nel complesso “C’eri quasi”.