Il Cern è finito sulle prime pagine dei giornali quest’estate per aver provato l’esistenza del bosone di Higgs, ed è stato anche oggetto di una diatriba nata dall’infausta dichiarazione dell’allora ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che si congratulava per un inesistente tunnel costruito da Ginevra al Gran Sasso.


Bersani sembra aver studiato un po’ meglio la storia del Cern, ma nell’entusiasmo si è lasciato scappare qualche esagerazione. E’ vero che i Paesi associati sono venti – ma sono tutti europei: Israele rientra al momento tra i candidati membri, assieme a Serbia e Romania, mentre la Palestina è inclusa soltanto nella lista di Paesi con cui il Cern ha “contatti scientifici”.


Per quanto riguarda Amaldi, è sì tra i principali promotori del Cern, ma il centro ne annovera altri, di cui tre francesi (Raoul Dautry, Pierre Auger e Lew Kowarski) e uno danese (Niels Bohr), mentre la prima proposta ufficiale è stata del fisico francese Louis de Broglie nel 1949. Per quanto importante, chiamarlo il solo creatore o fondatore è una netta esagerazione.


Ineccepibile invece l’ultima dichiarazione: Amaldi è effettivamente nato a Carpaneto Piacentino (distante circa 30km da Bettola) nel 1908.


Qualche imprecisione di troppo per ottenere i pieni voti, Bersani: “Ceri quasi”!