Il leader carismatico del Movimento 5 Stelle prende in mano uno dei sui libri preferiti “Costi della politica”, al capitolo “Rimborsi elettorali” per attaccare Pierferdinando Casini.



Come giustamente sottolineato da Beppe Grillo, il risultato elettorale dell’Udc nelle politiche 2013 non è stato certamente tra i più rosei. Nel portale del Ministero dell’Interno sulle elezioni 2013, abbiamo conferma che l’Unione di Centro, candidata solamente alla Camera dei deputati, ha effettivamente ottenuto l’1,78% delle preferenze, aggiudicandosi, all’interno della coalizione con Scelta Civica e Futuro e Libertà, 8 seggi.





Il secondo dato da verificare è quello della somma spesa dall’Udc per affrontare la campagna elettorale 2013. Grazie alla comoda sezione “Trasparenza” nel sito dell’Unione di Centro, abbiamo la possibilità di fare i “conti in tasca” al gruppo di Casini. Come ben espresso dall’infografica sul sito (riportata a destra), nel 2013 le spese elettorali sono ammontate a 3,2 milioni di euro. Una cifra che rappresenta un viaggio di diminuzione dei costi, portato avanti dal 2009 a oggi.






Dulcis in fundo, arriviamo al tanto agognato dato della spesa pubblica per i partiti italiani. Come partito eletto alla Camera dei deputati, anche all’Udc spetta una “fetta” dei soldi statali per la politica. Ha ragione Beppe Grillo nel dire che la torta totale equivale a 91 milioni di euro?



Nel giugno del 2012, il Senato della Repubblica ha rilasciato un documento intitolato “Finanziamento dei partiti: Note sul disegno di legge approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati“. Il documento illustra le modifiche al contesto italiano, specificatamente la riduzione a 91 milioni di euro del tetto massimo per il finanziamento pubblico ai partiti: “I contributi pubblici per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici sono ridotti a euro 91.000.000 annui, il 70 per cento dei quali, pari a euro 63.700.000, è corrisposto come rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e quale contributo per l’attività politica. Il restante 30 per cento, pari a euro 27.300.000, è erogato, a titolo di cofinanziamento, ai sensi dell’articolo 2. Gli importi di cui al presente comma sono da considerare come limiti massimi”. Il disegno di legge in questione (n.3321) è diventato legge il 5 luglio 2012.



Tre su tre per Beppe Grillo, e un “Vero” da Pagella Politica.





P.S.: il Presidente Letta ha espresso volontà di mettere mano al discorso del finanziamento pubblico ai partiti con il ddl. 1154, ancora in corso di discussione. Ecco il link per seguire l’iter del disegno di legge per abolire il finanziamento pubblico ai partiti.