…ma meno di prima
Un eccesso di 3.800 detenuti rispetto alla capienza regolamentare è il dato più basso dal 2015 (per uniformità guardiamo sempre i dati al 30 novembre), quando
erano 3.031 i detenuti in eccesso. In generale è poi il secondo miglior dato degli ultimi dieci anni.
Nel novembre 2011, al termine di oltre tre anni del
quarto governo Berlusconi, i detenuti in eccesso
erano quasi 22.500. Nei due anni successivi il numero è calato ma la situazione è rimasta comunque molto grave, con più di 16 mila detenuti in eccesso
nel 2013. Nel 2013
è poi arrivata la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza Torreggiani, proprio a causa del sovraffollamento carcerario e questo ha spinto il governo Letta ad adottare due provvedimenti – i decreti-legge
n.78 del 1° luglio 2013 e il
n. 146 del 23 dicembre 2013, chiamati nel lessico giornalistico “Svuota-carceri” – per migliorare la situazione.
I due decreti hanno raggiunto il loro obiettivo e dagli oltre 16 mila detenuti in eccesso nel 2013 si passò a poco più di 5 mila
nel 2014 e poco più di 3 mila
nel 2015 (come già detto, il numero più basso degli ultimi dieci anni).
Tuttavia, già dal 2016 la situazione è tornata a peggiorare rapidamente, con l’eccesso di detenuti passato rapidamente a quasi 5 mila unità
nel 2016, oltre 7.500
nel 2017, quasi 9.500
nel 2018 e oltre 10.600
nel 2019.
Quindi si può dire che il dato del 2020, pure negativo, è comunque un netto miglioramento rispetto a quello dell’anno precedente, rappresenta una decisa inversione di tendenza rispetto alla dinamica degli ultimi cinque anni e costituisce il secondo miglior dato degli ultimi dieci anni. In questo senso hanno probabilmente pesato vari provvedimenti
presi dal governo durante l’emergenza epidemiologica, ne
abbiamo scritto qui ad esempio, per ridurre le presenze nelle prigioni italiane.
Andiamo ora a vedere la questione dei detenuti e degli agenti infettati dal nuovo coronavirus.
Quanti detenuti e quanti agenti hanno il virus
Secondo i dati del monitoraggio settimanale del Ministero della Giustizia, al 14 dicembre i detenuti positivi al nuovo coronavirus
erano 1.030, in aumento rispetto ai 958 rilevati al 7 dicembre. Di questi 1.030 detenuti positivi, 951 risultano asintomatici, 44 ricoverati all’interno delle strutture carcerarie e 35 all’esterno.
Gli agenti della polizia penitenziaria positivi al coronavirus, sempre al 14 dicembre,
erano poi 754, in diminuzione dagli 810 rilevati la settimana precedente. Dei 754 agenti positivi al 14 dicembre 714 risultavano in degenza a casa, 22 in caserma e 18 ricoverati all’esterno.
Infine sono stati rilevati 70 positivi tra il personale amministrativo e dirigenziale dell’amministrazione penitenziaria, di cui 69 si stanno curando a casa e uno è ricoverato.
Tra i detenuti quindi la percentuale di positivi è pari all’1,9 per cento, tra gli agenti al 2 per cento. Non è possibile stabilire se siano tanti o pochi, dal momento che il Ministero della Giustizia non fornisce dati aggiuntivi, per esempio sul numero dei soggetti testati.
In ogni caso, i dati forniti da Dal Mas sono corretti per quanto riguarda i detenuti positivi e imprecisi, per difetto, per quanto riguarda gli agenti.
Il verdetto
Il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas ha dichiarato, il 17 dicembre, che ci sono oltre 4 mila detenuti in eccesso rispetto alla capienza delle carceri italiane, che circa mille detenuti e più di 500 agenti della polizia penitenziaria hanno la Covid-19.
Abbiamo verificato e Dal Mas è leggermente impreciso con i numeri: i detenuti in eccesso sono meno di 4 mila (3.800), quelli positivi sono in effetti circa mille (1.030) ma gli agenti positivi sono 754, più dei 500 indicati dal senatore di Forza Italia.
In conclusione, Dal Mas si merita un “C’eri quasi”.