Cerchiamo, innanzitutto, di definire l’oggetto di questa dichiarazione. Facendoci aiutare dallo studio dell’Università Carlo Cattaneo, vediamo che l’accessibilità “misura, in modo sintetico, la dotazione infrastrutturale di un territorio e la sua capacità di rispondere alle esigenze della domanda espressa dai cittadini e dagli operatori economici. Essa è anche strumento indispensabile nei processi di definizione delle priorità (gerarchie) nella realizzazione delle infrastrutture.”
La Lombardia conta su una rete viaria formata da 900 km di strade statali, 11.000 km di strade provinciali, 58.000 km di strade comunali e 573 km di autostrade. Il sistema aeroportuale lombardo comprende gli aeroporti di Milano Malpensa, Milano Linate, Bergamo Orio al Serio, ognuno dei quali si caratterizza per diverse tipologie di mercato servito: Malpensa è dedicato al traffico continentale e intercontinentale di passeggeri e merci; Linate al traffico passeggeri nazionale e continentale, Bergamo-Orio al Serio ai voli low cost e al traffico merci e postale gestito dai grandi courier (es. Dhl, Ups). Concludiamo questo excursus con un’overview sul sistema ferroviario lombardo. Il trasporto su rotaia è gestito da due società: Rfi del Gruppo Ferrovie dello Stato e Ferrovie Nord Milano della Regione Lombardia, per un totale di circa 2.000 km di rete, con più di 400 stazioni. La rete Rfi è, intuitivamente, la principale, con una lunghezza di 1680 km e circa 300 stazioni.
In questa dichiarazione Ambrosoli fa riferimento al dossier della Banca d’Italia, come confermato nella sezione trasporti e mobilità del suo programma elettorale (a pagina 3). L’accessibilità viene definita attraverso lo studio di due considerazioni: le opportunità di collegarsi ai mercati delle altre Regioni e il costo per realizzare praticamente il collegamento. A pagina 126 troviamo la tabella con gli “Indicatori di accessibilità relativi al trasporto merci”: effettivamente la Lombardia si posiziona sotto la Valle d’Aosta sia nella classifica stilata dall’Istuto di Formazione e Ricerca per i Trasporti (che però tiene in considerazione solo i nodi autostradali) sia dall’analisi di Messina “Un nuovo metodo per misurare la dotazione territoriale di infrastrutture di trasporto“, pubblicata all’interno dei Temi di Discussione della Banca d’Italia.
Niente da dire, quindi; Ambrosoli porta a casa un “Vero”!