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Bonelli (Verdi) esagera: le centrali nucleari francesi non sono «ferme per la siccità»

| 29 luglio 2022
La dichiarazione
«In Francia le centrali sono ferme per la siccità»
Fonte: Il Giornale | 28 luglio 2022
EPA/JULIEN WARNAND
EPA/JULIEN WARNAND
Verdetto sintetico
Il portavoce di Europa Verde esagera
In breve
  • A luglio circa la metà dei 56 reattori francesi sono temporaneamente fuori uso. TWEET
  • I principali motivi sono l’usura e la corrosione di alcuni componenti. Nelle ultime settimane, la siccità sta peggiorando ulteriormente la situazione, ma non tanto da far «fermare» le centrali. TWEET
Il 28 luglio Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, ha commentato in un’intervista con Il Giornale la situazione politica attuale e la posizione del suo partito, che alle elezioni del prossimo 25 settembre formerà un’unica lista con Sinistra italiana. Tra le altre cose, Bonelli ha affrontato il tema della questione climatica e ha criticato la posizione del leader di Azione, Carlo Calenda, favorevole tra le altre cose al ritorno dell’Italia all’energia nucleare. Secondo Bonelli, in particolare, al momento in Francia le centrali «sono ferme per la siccità», perché le alte temperature stanno complicando le operazioni di raffreddamento dei reattori: il nucleare, quindi, non sarebbe un’alternativa valida o auspicabile per il futuro. 

Al di là delle opinioni su un possibile ritorno all’energia nucleare, davvero la Francia ha dovuto fermare le proprie centrali a causa dell’emergenza climatica? Le cose non stanno proprio così. 

Energia nucleare e cambiamento climatico

In Francia al momento sono presenti 56 reattori nucleari, distribuiti in 18 centrali. Nel 2021 queste hanno permesso di coprire il 69 per cento del fabbisogno energetico nazionale, percentuale che si è mantenuta più o meno stabile nel corso degli ultimi vent’anni. Già da diversi mesi, però, la metà dei 56 reattori è temporaneamente fuori uso per vari motivi, tra cui l’usura e la corrosione di alcuni componenti. La siccità delle ultime settimane sta peggiorando ulteriormente la situazione, ma non tanto da far «fermare» le centrali, come affermato da Bonelli.

Come spiegato dall’agenzia di stampa Reuters, generalmente la produzione di energia nelle centrali nucleari viene ridotta nei periodo molto caldi, per evitare che l’acqua utilizzata per raffreddare i reattori venga reimmessa nei fiumi a temperature superiori alla norma e danneggi l’ecosistema locale. Attualmente, quindi, oltre a quelli fuori uso, in Francia diversi impianti stanno lavorando a ritmi ridotti, e quattro centrali hanno anche ricevuto deroghe speciali per poter immettere nei fiumi acque a temperature più alte rispetto a quelle normalmente consentite. 

Non è la prima volta che succede: nell’agosto 2018, a causa del caldo la Francia aveva sospeso temporaneamente l’attività di quattro reattori in tre diverse centrali. Misure simili erano state imposte anche nel 2003. 

Il verdetto

Secondo Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, al momento in Francia le centrali nucleari sono «ferme per la siccità». L’affermazione non è del tutto corretta. 

Da un lato, è vero che oggi la metà dei 56 reattori presenti nel Paese sono temporaneamente fuori uso, ma questo è dovuto per lo più ad altri problemi, come l’usura e le attività di manutenzione. Allo stesso tempo, le alte temperature stanno mettendo in difficoltà gli altri reattori funzionanti, tanto che alcuni stanno operando a ritmo ridotto e le autorità francesi hanno concesso deroghe su norme ambientali per assicurare il funzionamento degli impianti.

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