Una dichiarazione forte di Alemanno, volta a enfatizzare il lavoro della sua Giunta in tema di trasporti pubblici. Tuttavia, Considerando la data odierna come termine del suo mandato – 25 maggio 2013 – risulta evidente anche al romano più distratto che l’aumento del 50% di metropolitane è vero più in teoria che in pratica.



Al momento del suo insediamento, infatti, Alemanno governava una città con due linee di metro, la linea A e la linea B, per un totale di 37 km.



In questi cinque anni sono state aggiunte alla rete metropolitana le fermate della linea B1 da Bologna a Conca d’Oro, inaugurate a giugno 2012. La B1 era stata progettata per collegare la linea B all’ormai defunta Linea D all’altezza di Piazza Jonio: mentre la galleria da Conca d’Oro a Jonio è stata scavata: la fermata vera e propria è “in fase avanzata di costruzione”, come si può leggere sul sito di Roma Metropolitane. Al momeno, quindi, risulta che siano state aperte quattro fermate, per un totale di 4 chilometri aggiuntivi. Non serve certo la calcolatrice per capire che si tratta di un aumento poco superiore al 10% (10,8% per la precisione). Anche volendo includere la parte Conca d’Oro – Jonio (1km) si arriva a 5 km, ovvero 13,5%. Ben lontani dal 50% proclamato da Alemanno.



Nella stessa occasione (puntata di Piazza Pulita del 13 maggio) il sindaco rivendica l’apertura della linea C; contando i km di questa tratta si raggiungerebbero i 18 km, ovvero l’aumento del 50% di cui Alemanno parla. Tuttavia questa linea non è ancora stata aperta al pubblico, il che rende difficile considerarla fruibile dai cittadini. Sul sito delle Metropolitane di Roma si può seguire lo stato di avanzamento degli scavi per la Linea C. Le “talpe” delle Metropolitane di Roma (simpaticamente soprannominate Shira, Filippa, Diana e Roberta) avrebbero scavato per circa 9,6 km circa, collegando la fermata di San Giovanni a quella di Giardinetti. Come si può vedere dalla cartina che riportiamo dal sito della ditta costruttrice di Metro C, sono state completate le tratte sotterranee T4 e T5, oltre ad un parte della T6A.Il resto della T6A era già esistente, in quanto la maggior parte di queste 11 fermate erano parte del sistema ferroviario locale. Le fermate sono state però ristrutturate e adattate per la metro, come si può leggere nel notiziario dei cantieri di Roma Metropolitane pubblicato il 20 aprile scorso. Le 11 fermate si trovano in superficie e coprono un percorso di circa 8,7 km (tutto è ravvisabile in questa scheda informativa).

E’ tutt’altra la situazione delle ultime fermate che dovrebbero collegare San Giovanni a Piazza Venezia – in pieno centro di Roma – i cui lavori sono iniziati il 15 aprile 2013 ed il cui completamento richiederebbe “84 mesi” (in parole povere: 7 anni). Da quello che riusciamo ad evincere, non sarebbero iniziati i lavori per l’ultimo segmento della metro che collegherebbe Piazza Venezia a San Pietro, Ottaviano e Piazzale Clodio.



Il totale è quindi di 18,3 km ‘completati’: questi sì che rappresenterebbero un aumento del 50% nella lunghezza della rete metropolitane di Roma in confronto ai 37 km iniziali (e addirittura 60% se si aggiunge la B1). Però pare assolutamente fuori luogo conteggiare una linea non aperta al pubblico nel totale, soprattutto visti i ritardi già riscontrati. Sicuramente la Giunta Alemanno ha portato avanti i lavori sulla rete metropolitana, fruibili alla cittadinanza nel futuro, ma lo slogan di Alemanno risulta fuorviante, dal momento che sembra indicare che le nuove tratte sono già operative.



Ad oggi le metropolitane aggiuntive sono a malapena il 10% in più: “Nì” per il sindaco uscente.