Letta non ci sta a farsi rottamare e nella conferenza stampa di presentazione di “Impegno Italia”, un rinnovato programma di governo, annuncia che il Paese è tornato finalmente a crescere, anticipando i dati dell’Istat che, a quanto pare, brucia sul tempo. Una notizia che non è stata ripresa molto dai giornali, più concentrati, invece, a riportare le cronache sul duello che vede protagonisti l’ormai ex Premier e il segretario del Pd.



Partiamo dalla situazione al momento dell’insediamento di Enrico Letta a fine aprile del 2013. Come si poteva evincere già mercoledì 12 consultando le serie storiche disponibili sul sito dell’Istat, il Pil era in contrazione a cavallo dei primi trimestri del 2013, con un -0,6% e -0,3% rispetto ai trimestri precedenti, e -2,6% e -2,3% rispetto al 2012. Si trattava rispettivamente del settimo ed ottavo trimestre di crescita negativa di fila: sicuramente Letta non sbaglia sul punto di “partenza”.



Per quanto riguarda la verifica del resto della dichiarazione, abbiamo dovuto aspettare due giorni. Il 14 febbraio, alle ore 10 in punto, è arrivata la conferma sul sito Istat. L’istituto ha registrato un alquanto pallido 0,1% di crescita rispetto al trimestre precedente: seppur pallido quello 0,1% ha pur sempre il “segno più”, proprio come dichiara il nostro ex Premier. Sebbene Letta non specifichi che il Pil è ancora in contrazione rispetto all’anno precedente (seppure in maniera molto meno marcata se confrontato al trimestre precedente) la dichiarazione rimane sostanzialmente vera anche alla luce del trend positivo: “C’eri quasi”.