Conosciamo tutti il valore inestimabile della Roma imperiale, le cui vestigia sono da sempre meta di turisti e viaggiatori mossi dalla voglia di vivere, anche solo per pochi giorni, tra le meraviglie capitoline famose in tutti il mondo. Altra cosa è poi scontrarsi con le problematiche di Roma: il turista ottimista non saprà mai, prima di arrivarci, che dovrà fare i conti con il traffico, il conseguente inquinamento, e gli improperi – di stampo tipicamente romano – che le lunghe code ispirano. Tuttavia, poichè Roma riesce a trovare una soluzione a tutto, ci prova anche con l’insostenibile caos, giocando la carta bucolica: del resto non poteva essere altrimenti, visto che deve la sua fondazione ad una lupa. E di questo pare essere informato il candidato alla poltrona di sindaco, Ignazio Marino.


L’ultimo censimento Istat dell’agricoltura risale al 2010, ma i risultati definitivi sono stati pubblicati solo nel luglio 2012. I dati, ripresi dall’Ufficio di Statistica e Censimento di Roma Capitale, mostrano che il Comune di Roma, con una Superficie Agricola Totale (Sat) pari al 45% della superficie totale del Comune (128.530 ettari), è il più grande comune agricolo non solo d’Italia ma anche d’Europa. 


Non pago, Marino si sbilancia pure sul numero di ettari di agro romano. Gli stessi dati ci dicono che la Superficie Agricola Totale della capitale è di 57.959 ettari, in crescita rispetto ai 51.729 ettari del censimento di dieci anni prima. E’ probabile che il candidato sindaco avesse in mente il dato del 2000, peccato! L’imprecisione gli costa il “Vero”, Marino dovrà accontentarsi di un “C’eri quasi”.